"... Le vite degli altri, ci riporta a Berlino Est, nei primi anni Ottanta, per l’esattezza nel 1984, quando la caduta del muro sembrava lontana e la DDR costituiva, insieme all’URSS, la culla del socialismo reale. [...] Non a caso il film si apre con gli interrogatori agghiaccianti adoperati dalla Stasi per estorcere confessioni da persone innocenti sospettate dal regime di non essere ‘buoni socialisti’ [...] È la storia dell’agente della Stasi HGW XX/7 che, una volta caduto il Muro, ispira al drammaturgo Dreymann il romanzo Sonate vom guten Menschen (ovvero “La sonata dell’uomo buono”) che dimostra come anche in sistemi totalitari ci sia un margine per l’iniziativa del singolo che può cambiare la propria vita e quella degli altri nel senso positivo. Questa folgorante opera prima, coinvolgente e di grande impatto drammatico, oltre a vincere la statuetta come miglior pellicola straniera ai recenti Academy Awards, in Germania è stata il maggior successo della stagione ed il film che ha fatto maggiormente discutere sul passato tedesco più recente."
Tratto da: Mymovies,