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Monsieur Batignole

di G. Jugnot Parigi, 2002

SINOSSI

Parigi, 1942. Edmond Batignole (Gerard Jugnot) è un tranquillo macellaio che, nonostante l'occupazione nazista, tenta di salvaguardare i propri affari non curandosi di politica o impegno civile. Quando una ricca famiglia ebrea, i Bernstein, viene deportata durante un rastrellamento, il loro appartamento signorile, posto nello stesso stabile del negozio di Batignole, si libera e l'ambiziosa moglie del macellaio vede subito la grande opportunità. Grazie a Jean Pierre (Jean- Paul Rouve), sinistro collaborazionista oltre che fidanzato della giovane Micheline (Alexia Portal), figlia di Edmond, la famiglia Batignole potrà trarre grande profitto dalla tragedia capitata ai Bernstein. Sarà proprio durante la cena inaugurale nella nuova casa che alla porta di Edmond suonerà un ospite inatteso: Simon, il più piccolo della famiglia Bernstein, che insieme alle due cugine è riuscito a scappare dal camion che lo stava conducendo in Germania. Inizierà per Edmond un'affannosissima quanto pericolosa serie di grattacapi per nascondere i tre ragazzi e salvarli dall'arresto. Deciderà che la vicina Svizzera è l'unica salvezza e inizierà così, insieme ai tre fanciulli, un disperato viaggio verso la libertà.

Questo gradevolissimo film scritto, diretto ed interpretato magistralmente dal bravissimo Gerard Jugnot, si inserisce in quel filone cinematografico, alquanto recente, che si prefissa l'obiettivo di raccontare storie drammatiche, come le vicende legate all'Olocausto, in modo ironico e leggero, ovviamente nel limite del possibile. Monsieur Batignole è un film che molti critici hanno accostato a La vita è bella di Roberto Benigni, proprio per la sua capacità di far sorridere e commuovere, alternando sequenze divertenti ad altre molto più drammatiche. Ma il tono del film non si abbandona mai ad una eccessiva pesantezza narrativa, il profilo di commedia rimane saldo sino all'imprevedibile finale, sebbene tensione e suspence non manchino in diverse pieghe della scenaggiatura. Ottimi gli interpreti, su tutti una citazione speciale proprio per il protagonista Gerard Jugnot, molto valida la sceneggiatura che lo stesso Jugnot ha scritto a due mani con Philippe Lopes-Curval, gustosissimi i dialoghi. Monsieur Batignole è il classico film adatto ad un pubblico adulto così come ad un pubblico giovane, in quanto è capace di affrontare un tema tanto grave e delicato come quello delle persecuzioni razziali naziste, con una leggerezza ed un'ironia non comuni e assolutamente non banali.

Il messaggio di fondo, che il film vuole probabilmente trasmettere, è però racchiuso nella figura del suo protagonista cui nome ispira, non casualmente, il titolo del film stesso. Il personaggio di Edmond Batignole infatti, rappresenta una serie di sfaccettature molto interessanti e che vanno analizzate: prima onesto commerciante che tenta di vivere una tranquilla quanto disinteressata quotidianità, evitando come la peste problemi ed implicazioni politiche; un disinteresse civile che lo porta ad aprire le porte della propria casa anche ad un meschino e cinico personaggio come il cognato collaborazionista Jean Pierre. Quindi quest'uomo che è simbolo di una Francia passiva e inerme di fronte all'occupante tedesco, si vede costretto a svestire i panni della codardia e dell'indifferenza, per vestire quelli dell'eroe Giusto per caso, pronto a mettere a repentaglio la propria libertà pur di difendere tre giovani vite. L'incontro con Simon e le sue cugine sono per Edmond non solo l'occasione di aprire gli occhi e vedere in quale realtà Parigi e la Francia erano cadute, ma è anche e soprattutto l'occasione per realizzare quale sia la sua effettiva realtà famigliare, quotidiana, che lo porterà a rivedere e riconsiderare il rapporto con la moglie. Il classico punto di svolta che spingerà Edmond a dover prendere decisioni importanti e che cambieranno per sempre la sua vita, solo in apparenza tranquilla e felice. Edmond ci insegna che prima o poi nella vita arriva un momento in cui non si può più voltare lo sguardo di fronte alla realtà dei fatti, sia a quelli esterni che a quelli nascosti nei meandri più oscuri della propria anima. Indubbiamente, a livello storico, Monsieur Batignole è un film che non risparmia nemmeno le responsabilità gravi e colpevoli di quei francesi che con troppa facilità sposarono la causa nazista, non tentennando nemmeno un minuto a schierarsi dalla parte dei cattivi. In questo senso, emblematica è la figura di Jean Pierre, il perfido collaborazionista francese che sarà sino all'ultimo una minaccia costante per Edmond e i tre ragazzi. Jean Pierre rappresenta il volto meno onorevole della Francia occupata anche se il film stesso ci rilancia una considerazione importante: chi è più colpevole? Chi si schiera con il male o chi non prende nessuna posizione assistendo impassibile al male stesso?

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