Fayez El Ghossein , beduino mussulmano dell’Hauran, fu costretto ad assistere coi propri occhi al genocidio del popolo armeno, operato per mano del governo dei Giovani Turchi.
Alto funzionario arabo, accusato di essere a capo del movimento rivoluzionario, viene condannato prima a morte, poi all’esilio. Proprio durante tale percorso raccoglierà le testimonianze di tutte le barbarie commesse contro innocenti, donne e bambini: atrocità perpetuate strumentalizzando la religione musulmana, in nome di un’ideologia nazionalista.
Pubblicato per la prima volta in arabo nel 1916, quando la pulizia etnica del popolo armano era ancora in atto, questo testo si presenta dunque come un documento di assoluto valore al tempo stesso storico e morale.