Il volume raccoglie gli atti del convegno internazionale “I Giusti nel Gulag. Il valore della resistenza morale al totalitarismo sovietico”, organizzato a Milano nel dicembre 2003 dal Comitato per la Foresta dei Giusti, con il contributo dell’”Associazione Pier Lombardo Culture” e il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano e l’adesione di istituzioni pubbliche e private.
La domanda principale su cui i relatori si sono interrogati riguarda la figura del Giusto nel Gulag: si può definire una categoria di questo tipo e renderla viva e attuale accanto a quella ormai nota dei Giusti della Shoah? Che significato ha per il nostro tempo ricordare gli esempi morali della resistenza al male estremo? Qual è il valore della memoria del bene?
Occorre lavorare su una memoria trasversale dei genocidi etnici e sociali del Novecento, evitando una memoria a compartimenti stagni, tra chi si occupa di crimini del totalitarismo e chi si occupa di genocidi operati su base etnica. Il volume ripercorre la vita e le opere di personaggi come Anna Achmatova, Alexander Solženicyn, Vasilj Grossman, Lev Razgon, Varlam Šalamov, Andrei Sacharov, Gustav Herling e attraverso di loro inizia una riflessione sui meccanismi specifici della resistenza morale in una società totalitaria. Dalle relazioni emerge come la memoria del bene non sia un meccanismo spontaneo e automatico, bensì richieda l’opera di istituzioni che la ricerchino e la custodiscano, poiché senza questo lavoro di indagine e divulgazione pubblica, anche i migliori esempi rischiano di perdersi nell’oblio.
Contributi di: Battista, Bigazzi, Bonner Sacharova, Boyanov, Cataluccio, Chodorovic, Cukovskaja, Daniel, Dundovich, Ginzburg, Gnocchi, Gorbanevskaja, Guaita, Kovalev, Kuciukian, Mal’cev, Manoukian, Nissim, Rapetti, Razumov, Roginskij, Sirotinskaja, Smyrov, Strada, Tol’c, Virabyan.