Il centro del mondo offre forse per la prima volta il contesto umano, storico, letterario per ripensare all’atroce guerra che ha segnato la Bosnia Erzegovina con i suoi massacri di civili, le pulizie e gli stupri etnici, senza mai smarrire la ragione. Alternando meditazioni personali al racconto al tempo stesso distaccato e coinvolto, delle strazianti vicende quotidiane durante l’assedio di Sarajevo, Karahsan racconta le case, i cortili, i cibi della città, che riesce comunque a sopravvivere alla guerra senza mai perdere la propria dignità, facendo emergere un ritratto interiore di tutta la cittadinanza coinvolta nella resistenza al male.