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Mayn Lidele - Canti Yiddish, Ebraici e di Memoria

Piero Nissim in concerto

Piero Nissim

Piero Nissim

Piero Nissim - musicista, esperantista e burattinaio italiano, da poco vincitore del Premio CCVSI "Poeti e Poesia" - ha portato una testimonianza musicale sui temi salienti della Resistenza civile in Toscana all’interno del suo concerto o “incontro/racconto”, come gli piace definirlo, “MAYN LIDELE” - CANTI YIDDISH, EBRAICI E DI MEMORIA, che vede tra i protagonisti i Giusti tra le Nazioni Giorgio Nissim, suo padre, Don Arturo Paoli e Gino Bartali.

L’autore - attualmente anche impegnato nello spettacolo sul tema antimafia "ANCH'IO MI INDIGNO! Poesia a musica della Legalità" - ha voluto realizzare questo “incontro/racconto” partendo dal presupposto che “la memoria non attualizzata nel presente avrebbe poco senso se non fosse recepita, specie dai giovani che non hanno vissuto quei tragici fatti del passato e che spesso addirittura poco ne sanno”. Il repertorio musicale di Piero Nissim deriva dalla sua stessa biografia: l’uso della lingua Yiddish rievoca il mondo da cui proviene la madre Myriam - ebrea lituana venuta in Italia per studiare Medicina nel ’36 -, mentre il tema delle persecuzioni naziste degli ebrei italiani rimanda all’esperienza del padre nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Giorgio Nissim fu l’animatore - nel 1939, in seguito all’entrata in vigore delle leggi antiebraiche - della rete di soccorso DELASEM (Delegazione per l’assistenza agli immigrati) che riuscì a salvare in Toscana tra Pisa, Lucca e Livorno, più di 800 ebrei in fuga dalla persecuzione nazista. Egli si occupò non solo di organizzare un’estesa attività di assistenza e solidarietà alle famiglie ebree, inviando beni di prima necessità con un’attenzione particolare ai bambini, ma anche di fornire loro documenti falsi con cui poterono scampare a morte certa.

Quando nel ’43 l’organizzazione fu costretta a entrare in clandestinità e tutti i suoi membri furono arrestati e deportati, egli si rivolse ai frati del Convento degli Oblati di Lucca, trovando un prezioso sostegno nel missionario Giusto Don Arturo Paoli.

Nissim poté inoltre contare su una fitta rete di amici e collaboratori, tra cui il celebre ciclista Gino Bartali, che nascondeva nella canna della sua bicicletta i documenti che poi recapitava in giro per le campagne toscane, riuscendo a eludere i controlli con la scusa degli allenamenti.

È proprio alla storia di Nissim e Bartali che si ispira uno dei testi chiave dello spettacolo “Giorgio e Gino” che introduce, insieme alla versione musicata da Nissim di Se questo è un uomo di Primo Levi, la seconda parte del concerto, particolarmente incentrata sulla memoria della Shoah (la prima sezione dello spettacolo verte sulle canzoni ebraiche che accompagnavano momenti di vita quotidiana). L’ultima canzone, Nero Rosarno. La memoria oggi, esprime l’attenzione di Piero Nissim al tema dell’immigrazione.  

Contatti di Piero Nissim: [email protected] - 329 054 9168

18 dicembre 2017

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