Gariwo
https://it.gariwo.net/magazine/editoriali/il-gusto-di-uccidere-in-nome-di-dio-12132.html
Gariwo Magazine

Il gusto di uccidere in nome di Dio

Di Gabriele Nissim

L’esecuzione crudele e feroce di Kenji Goto Jogo, il giornalista giapponese decapitato dopo quattro mesi di prigionia, e del suo amico Yukawa Aruna, che invano aveva cercato di salvare da una fine orribile, ci impone di dire basta.

Il coraggio e l’abnegazione di Goto, che non ha esitato a rischiare la sua vita per andare in soccorso al suo amico, non ha acceso nessuna scintilla di umanità e di pietà tra i carnefici dell’Isis.

Con la decapitazione trasmessa senza pudore sui siti da loro controllati, i fondamentalisti hanno lanciato al mondo il più terribile dei messaggi.
A questi guerriglieri integralisti non importa nulla dei sentimenti di amore e di compassione tra gli esseri umani, perché per questi miserabili è lecito uccidere e torturare in nome di Dio.

Ciò che colpisce nella pratica dell’Isis, a differenza di tutti i carnefici che hanno commesso dei genocidi nel secolo scorso, è che costoro non provano nessun tipo di vergogna nel rendere pubbliche le loro azioni.

Persino i Giovani Turchi che sterminavano gli armeni, o gli stessi nazisti che orchestravano la soluzione finale, non osavano mostrare al mondo i loro crimini e tentavano di cancellare le tracce delle loro azioni. Uccidevano e massacravano, ma cercavano quasi scientificamente di nascondere i loro misfatti. È da questo tentativo di occultamento che poi è nato il fenomeno moderno del negazionismo, contro cui Primo Levi lottò fino allo sfinimento per tutta una vita per raccontare nei suoi libri l’esperienza di Auschwitz.

Con l’Isis tutto cambia. I fondamentalisti amano esibire mediaticamente le loro azioni criminali e provano gioia e piacere nel mostrare i loro cadaveri.
Le immagini delle decapitazioni, con il boia che affonda con un gusto macabro il coltello nel collo delle vittime, hanno un grande valore simbolico.

I carnefici vogliono mostrare ai loro adepti che non c’è niente di più bello e di più eroico che uccidere e sterminare quanti, siano ebrei, cristiani, curdi, siriani, americani e occidentali, sono considerati nemici del loro progetto di società.

Si espongono mediaticamente non solo per incutere terrore e dettare condizioni e ricattare le diplomazie, ma per incitare i giovani musulmani del mondo intero a compiere senza ritegno dei massacri nei confronti di quanti ritengono infedeli: uccidere e massacrare deve diventare motivo di orgoglio e di gratificazione personale.

Per mostrare questa naturalezza nel praticare l’omicidio hanno persino utilizzato dei bambini e li hanno costretti a premere il grilletto di una pistola contro dei prigionieri, come se stessero partecipando al più innocente diei giochi.

L’Isis ha superato ogni limite nella fantasia del male.

La cosa peggiore sarebbe quella di abituarsi a tanto orrore senza provare indignazione.

Oggi il mondo si dimostra profondamente diviso tra russi e americani, turchi e armeni, israeliani e iraniani, ucraini filo russi e filo occidentali.
Eppure di fronte a questa barbarie dovrebbero saltare tutte le divisioni.
Ebrei, cattolici, musulmani, dovrebbero essere uniti in nome della difesa elementare della dignità umana.

Come in Francia milioni di cittadini di tutte le culture e religioni sono scesi in piazza dopo l’assalto alla redazione di Charlie Hebdo, ci auguriamo che non ci sia chiesa, sinagoga, moschea del mondo che rimanga in silenzio di fronte al messaggio di morte dell’Isis.

È ancora una volta in bilico il futuro di un mondo morale.

Se non si reagisce e prevale la pigrizia, l’indifferenza, la paura, la divisione, questi nuovi carnefici continueranno sulla loro strada provocando nuove macerie, come è già accaduto nel passato, quando i messaggi di morte si sono trasformati in ideologie genocidarie che hanno affascinato intere generazioni.

Non possiamo permettere che tanti giovani musulmani possano venire incantati dal richiamo dell’Isis. È questa la posta in gioco.

Gabriele Nissim

Analisi di Gabriele Nissim, Presidente Fondazione Gariwo

2 febbraio 2015

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!

Contenuti correlati

Scopri tra gli Editoriali

carica altri contenuti