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Il ruolo di Milano con la Giornata dei Giusti

Di Gabriele Nissim

Pubblichiamo di seguito l'intervento di Gabriele Nissim lo scorso 15 marzo, in occasione della celebrazione nel Consiglio comunale di Milano della Giornata dei Giusti dell'Umanità. 

Vorrei partire da alcune cose fondamentali: la Giornata dei Giusti non è stata di parte, ma ha coinvolto tutte le forze politiche.
In Europa l’hanno sostenuta tutti i gruppi politici italiani all’unanimità. 
Lo stesso è avvenuto nel Parlamento italiano il 7 dicembre 2017 con l'approvazione della legge che riconosce questa Giornata come solennità civile: ringrazio i primi firmatari al Senato e alla Camera, Gabriele Albertini - primo firmatario anche della dichiarazione istitutiva della Giornata europea dei Giusti nel 2012 - e Milena Santerini. Due milanesi, ed è proprio di Milano che vorrei parlare.

La Giornata dei Giusti è partita dalla nostra città e ha dato una spinta a tutto il Paese con la creazione di cento Giardini: da Brescia, Perugia, Assisi, Trevi, Varese, Pistoia, a Roma, Carpi, Torre de' Passeri, Taranto, Palermo, Rimini, Benevento, Siena, Catania, Bergamo, Agrigento, Civita Castellana e poi Londra, Varsavia, Neve Shalom Wahat al-Salam in Israele, Amman, Tunisi, Lugano...

Questa Giornata ha avuto un grande risalto anche in Cina. Le principali testate cinesi e le televisioni hanno seguito la cerimonia al Monte Stella e la dedica della piazzetta in Paolo Sarpi al console Ho Feng Shan. Oggi noi per primi lo abbiamo fatto conoscere ai cinesi e speriamo che presto anche Shanghai lo onori. 

La Giornata dei Giusti nasce non per chiedere e lamentarsi, ma per fare qualche cosa in prima persona, per esprimere gratitudine e responsabilità.
Ho apprezzato ieri il discorso del sindaco Giuseppe Sala che ha toccato il cuore dei ragazzi affermando che Milano non si sottrae alle sue responsabilità, ma si prende carico delle grandi sfide italiane e internazionali.

Quale è il senso di questa giornata? Educare alla responsabilità e alla moralità. Educare alla prevenzione dei genocidi. Educare al dialogo e all’incontro: i Giusti partono dall’uomo e dalla relazione con l'altro.

La spinta della coscienza agisce sulla politica e crea dei veri e propri miracoli.
È un messaggio che l’Italia lancia al mondo con quella che chiamo la "diplomazia del Bene".

Con la Farnesina e le ambasciate italiane possiamo fare conoscere i Giusti di tutta l’Umanità, come strumento per sedare i conflitti e promuovere il dialogo e la pace.

Oggi viviamo in un mondo in subbuglio.
Mi vengono in mente le parole di Churchill: “Quasi nulla di ciò che io sono stato educato a ritenere vitale e permanente, quasi nulla di tutto questo è rimasto in piedi. Tutto ciò che ritenevo impossibile, e che ero stati educato a ritenere impossibile, ebbene tutto questo è accaduto."

Sono in discussione l’Europa, le relazioni internazionali, la politica i rapporti tra gli stati. Possiamo uscirne in due modi: con una crescita, o cedendo alla cultura del nemico, alla guerra di tutti contro tutti, all'esplosione dei fanatismi.

Per certi versi viviamo nel clima di Babylon Berlin, una straordinaria serie televisiva tedesca che racconta la Repubblica di Weimar. Ma non finiremo come Weimar.

Noi siamo ottimisti come il Papa, che pur essendo Vicario di Cristo suggerisce ogni giorno nei suoi incontri le grandi possibilità dell’uomo.
Ce lo ha comunicato con il suo sorriso pochi giorni fa, quando lo abbiamo incontrato in Vaticano per la Giornata dei Giusti.

Il nostro compito è quello di agire sulle coscienze, di fare pensare, come faceva Charta '77.

Questa Giornata mette in discussione tutti gli stereotipi. Quale è il futuro?
Milano ha il ruolo di capofila per creare Giardini in ogni capitale d’Europa; per fare in modo che altri Parlamenti, come quello italiano, riconoscano questa Giornata; per dare vita a un' "Università del Pensiero" come centro per l'insegnamento delle buone pratiche per giovani, insegnati, associazioni.

Il Giardino dei Giusti di Milano deve diventare il più bello d’Europa grazie alle nuove tecnologie: non uno spazio periferico, ma un luogo di incontro e di attrazione turistica.

Per questo vorrei chiedere un atto di responsabilità al Sindaco e a tutta l'amministrazione: facciamo finalmente partire i lavori del Giardino.

Lo chiedono migliaia di ragazzi e di insegnati che lo vengono a visitare da tutte le scuole e da diverse città della Lombardia e d’Italia. 

Gabriele Nissim

Analisi di Gabriele Nissim, Presidente Fondazione Gariwo

23 marzo 2018

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