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La Giornata europea dei Giusti: una vittoria contro l'antisemitismo

Lettera aperta di Gabriele Nissim a Furio Colombo

Gli eurodeputati firmano la dichiarazione a Bruxelles (Foto di Gariwo)

Gli eurodeputati firmano la dichiarazione a Bruxelles (Foto di Gariwo)

Caro Furio Colombo,


L'ultima persona con cui vorrei fare un polemica sei proprio tu proprio per il grande merito che hai avuto nella istituzione della Giornata della Memoria in Italia. Proprio per questo mi ero rivolto a te per chiederti l'adesione alla Giornata internazionale dei Giusti che mi hai dato con entusiasmo e che finalmente è stata approvata dal Parlamento europeo. 


È stata una battaglia lunga e difficile e fino all'ultimo dubitavo di farcela. La posta in gioco era molto importante perché per la prima volta nella storia della comunità europea la memoria ebraica diventava patrimonio di tutta l'umanità. Infatti ho chiesto al parlamento europeo di ricordare i giusti di tutti i genocidi a partire dalla straordinaria esperienza di Yad Vashem, prendendo come punto di riferimento la figura di Moshe Bejski, il creatore del Giardino dei Giusti di Gerusalemme, a cui ho dedicato un libro tradotto in tutto il mondo. In alcuni ambienti politici questa mia impostazione ha creato preoccupanti reticenze perché molti non volevano che si mettesse al centro la Shoah o che si nominasse nella dichiarazione un'istituzione nata in Israele. Non è un caso che le componenti  antisioniste e antiisraeliane mi abbiano boicottato. Non volevano che si parlasse di Gerusalemme o che si usasse il temine "ebraico" di giusti. Con l'approvazione della mozione che ha del miracoloso da oggi in poi, quando si ricorderanno i giusti, tutti in Europa avranno lo sguardo a Yad Vashem. Mi sento dunque orgoglioso di avere fatto una battaglia contro un sottile antisemitismo nascosto. L'ho scritto in una lettera aperta ai deputati italiani pubblicata dal Corriere in aprile e che probabilmente ti è sfuggita.


A proposito del comunismo, vorrei proprio ricordarti  che in un mio libro - che ti era piaciuto - Ebrei invisibili, avevo sottolineato come il totalitarismo sovietico fino all'89 avesse sempre rimosso la memoria della Shoah. Un grande scrittore come Vassilij Grossman è stato perseguitato per avere ricordato a Mosca il genocidio ebraico e la sua opera monumentale sulla persecuzione antiebraica era stata censurata da Stalin che in quegli anni mandava a morire centinaia di intellettuali ebrei. Il comunismo non è stato solo responsabile per i gulag, ma anche per essere stato l'ispiratore  della rimozione della Shoah e dell'antisionismo. Ecco perché - per entrambi i motivi - ho sottolineato l'importanza di chi ha difeso la dignità umana  nel comunismo. Vassilij Grossman usa un' espressione molto efficace  che ho adottato come titolo del mio ultimo libro - La Bontà insensata -  e che ricorda la memoria del bene di Moshe Bejski.
Ti ringrazio come sempre per l'attenzione e spero che tu mi possa aiutare serenamente nella battaglia morale che conduco per ricordare i Giusti.


Con amicizia,


Gabriele Nissim, Presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti


IL DIBATTITO
Dove comincia la memoria della storia, di Furio Colombo  (Da "Il Fatto Quotidiano" del 13 maggio 2012 )
...Shoah, della Storica Anna Foa (Da "Moked")

Gabriele Nissim

Analisi di Gabriele Nissim, Presidente Fondazione Gariwo

16 maggio 2012

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