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Risvegliare l’umano nell’uomo

di Gabriele Nissim

Perché una mostra di artisti sui diritti umani di questi tempi?

Perché Letizia Moratti e il gruppo Genesi si sono presi l’onere di diventare cercatori di perle, come le opere di quegli artisti che dalla sofferenza hanno cercato di esprimere con la loro creatività un moto di ribellione che parlasse al cuore della gente.

Viviamo in tempi nuovamente scardinati, come scriveva Shakespeare nell’Amleto, dove improvvisamente ci siamo accorti che la pluralità, la democrazia, la dignità delle donne e di tutti non sono più un valore, ma sono minacciati dalle autocrazie che persino usano la guerra per mettere a tacere l’anelito alla libertà degli esseri umani.

Ciò che sembrava normale non lo è più. L’odio verso la condivisione, la libertà, la persona che esprime un pensiero indipendente, il migrante che chiede ospitalità, è diventato una forma di eroismo politico e morale (pensiamo alla polizia morale in Iran, ma anche a chi lancia campagne contro gli stranieri) e l’assuefazione, l’indifferenza, la rassegnazione sono diventati un senso comune, come se fosse naturale che le nuove generazioni debbano ritrovarsi davanti a nuove macerie.

Genesi ha avuto una intuizione che con il tempo potrà diventare un grande progetto educativo internazionale: ricercare in tutto il mondo artisti spesso sconosciuti, censurati e perseguitati, che esprimano con la loro arte l’amore per la vita umana e l’indignazione per chi la scalfisce. Esporre, cioè, la finestra di questo mondo disordinato in tante sale in giro per l’Italia in modo che il visitatore si senta prossimo all’altro, non solo di casa sua, ma di tutto il pianeta. E poi attraverso una immersione tra le opere degli artisti, con visite guidate che narrano le loro storie, sia stimolato a pensare, non per imposizione, ma attraverso il contrasto tra la bellezza dell’arte e le macerie della realtà.

È la stessa metodologia della comunicazione indiretta che la Fondazione Gariwo ha promosso e sperimentato con la costruzione dei 170 Giardini dei Giusti nel mondo e la proclamazione, al Parlamento europeo e italiano, della Giornata dedicata ai Giusti, il 6 marzo. Significa insegnare alla società a riconoscere gli uomini Giusti che nel nostro tempo come nel passato difendono la dignità e la pluralità umana e con la narrazione delle loro storie, attraverso un percorso di empatia a distanza, stimolare le persone ad uscire dall’indifferenza e dalla rassegnazione. Così ognuno ha la possibilità di conoscere e di scegliere attraverso un percorso personale. Non è una predica ma la coscienza che crea il gusto della responsabilità.

Con questa impostazione culturale innovativa, stimoliamo la società a farsi parte attiva della realizzazione in ogni parte del mondo dei due fondamentali documenti morali votati dalle Nazioni Unite nel 1948 dopo le macerie della Seconda guerra mondiale: la Dichiarazione sui diritti universali dell’uomo e la Convenzione voluta da Raphael Lemkin che dopo la Shoah ha ratificato un nuovo comandamento morale (non previsto dal Decalogo) per tutta la comunità internazionale: non commettere genocidi e dunque creare gli strumenti per prevenirli.

È su questa comune idea di educazione e di prevenzione che Genesi e Gariwo si sono incontrate, perché il nostro intento, attraverso l’arte dei diritti umani e le storie dei Giusti dei Giardini, è quello di scuotere le persone dalla rassegnazione e dall’indifferenza; non perché si tratti di imporre una morale eteronoma e un dovere faticoso e punitivo che richiederebbe sacrificio e rinuncia, ma perché aprirsi agli altri e sentirsi responsabili, come scriveva Hannah Arendt, ci fa sentire meglio con noi stessi e forse più felici.

Tutti gli esseri umani hanno un innato senso del bene ed un gusto estetico. Ognuno di noi di fronte alla natura e all’umanità deturpate, dalla Russia, alla Cina, all’Iran, avverte uno stato di disagio e di inquietudine. È l’aspirazione alla bellezza delle opere e delle persone buone che ci scuote.

Ecco perché abbiamo realizzato una simbiosi tra la mostra dei Diritti Umani e il Giardino dei Giusti di Milano. Il nostro compito è di risvegliare l’umano nell’uomo.

La riflessione del presidente di Gariwo è pubblicata all'interno del secondo catalogo di "Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani" a cura di Ilaria Bernardi 

Gabriele Nissim

Analisi di Gabriele Nissim, Presidente Fondazione Gariwo

22 febbraio 2023

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