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Un armeno e un ebreo: cercatori di Giusti

di Pietro Kuciukian

Il discorso del Console onorario della Repubblica di Armenia in Italia e co-fondatore di Gariwo, Pietro Kuciukian, in occasione dell’inaugurazione de Il Giardino dei Giusti in mostra. La Memoria verde di Milano al Memoriale della Shoah di Milano.

La mostra sui Giusti dell’Umanità ripercorre il cammino ventennale di Gariwo. Nel 2003, al Monte Stella, sono stati posti tre alberi e tre cippi per Moshe Bejski, Svetlana Broz e il sottoscritto, non un giusto, ma un cercatore di Giusti per gli armeni.

Un armeno, il sottoscritto, e un ebreo, Gabriele Nissim, riflettendo sulla storia dei drammi vissuti dai rispettivi popoli di appartenenza, il genocidio degli armeni e la Shoah, erano venuti a conoscenza di azioni dei Giusti. Con il consolidarsi della amicizia e dello scambio di esperienze abbiamo sviluppato l’idea di unire le forze, guardando oltre i confini della nostra storia, a tutti i genocidi e ai Giusti di tutto il mondo.

I Giusti infatti ci dicono come si comporta una persona “affidabile” in situazioni estreme, testimoniano i fatti storici contro il negazionismo, ci dicono che si può vincere l’indifferenza.

Avevo già creato il Muro della memoria dei Giusti nel 1995 al Memoriale di Dzidzenagapert di Yerevan, in Armenia: con un pugno di terra e un nome scolpito nella pietra si onoravano i salvatori e i testimoni di verità del genocidio degli armeni. Il primo Giusto fu Armin Wegner, un intellettuale e militare tedesco che disobbedendo agli ordini e rischiando la vita aveva scattato fotografie che documentano la realtà del genocidio degli armeni.

Inoltre avevo fondato il Comitato dei Giusti per gli Armeni, la memoria è il futuro, a sostegno della mia ricerca dei Giusti, patrocinato dal presidente della Corte Costituzionale Italiana, Giuliano Vassalli e dal presidente della Corte Costituzionale Armena, Gaghik Harutunian .

Gabriele Nissim si era già occupato dei Giusti tra le Nazioni, e il suo maestro, Moshe Bejski, gli aveva lasciato in eredità una riflessione: “Auschwitz non finisce mai… eppure ogni volta che il male si ripresenta, nuovi uomini hanno il coraggio di mettersi in gioco: i Giusti”. È nato così Gariwo e il primo Giardino di Milano.

Abbiamo camminato, dal passato al presente, cercando e riportando in vita tante storie, quelle dei Giusti ottomani ad esempio; tra questi Mehemet Gelal Bey, che ha salvato molti armeni e Mustafa Aga Azizoglu, che avendo aiutato i deportati è stato ucciso dal figlio nazionalista; Hammo Shero, un curdo del Sinjar che nel 1915 ha dato rifugio agli armeni (il Sinjar è la montagna tra Iraq e Siria che ha visto nel 2014 il genocidio degli Yazidi per opera dell’Isis). E poi ci sono i Giusti di oggi, come il giornalista turco di origine armena, come si definiva Hrant Dink, ucciso nel 2007 sulla porta del suo giornale, perché impegnato nella costruzione del dialogo tra turchi e armeni.

Tante le connessioni tra armeni ed ebrei, armeni Giusti per gli ebrei sono onorati allo Yad Vashem, ebrei Giusti per gli armeni sono onorati in Armenia.

Concludo ricordando un’altra figura che sta a cuore a me e a Gabriele Nissim: Raphael Lemkin un giurista ebreo polacco onorato a Milano lo scorso anno, insieme all’ambasciatore Henry Morgenthau.

Lemkin conosce negli anni ’20 la realtà di un crimine senza nome: uno Stato, l’Impero ottomano, che elimina i suoi sudditi armeni. Si impegna nella ricerca di un termine giuridico che all’interno del Diritto Internazionale permetta di sottrarre questo crimine all’arbitrio dei singoli Stati. Trova, dopo il male estremo della Shoah, il termine genocidio, che fa approvare dall’Onu nel ’48, ma che fa precedere dal concetto fondamentale di prevenzione.

Questo è oggi l’approdo di Gariwo: vigiliamo affinché vengano colti i segni premonitori del male. Male che, come ci ricorda Daniel J. Goldhagen, sorge spesso da sentimenti d’odio e credenze che covano sotto la cenere e che sono alimentate anche dal chiacchiericcio. Piccoli segni, che sembrano insignificanti, ma che possono essere i germogli di tragedie immani.

La mostra sui Giusti dell’Umanità che inauguriamo al Memoriale della Shoah ci avvicina in modo incisivo alla prevenzione del male.

Pietro Kuciukian

Analisi di Pietro Kuciukian, Console onorario d'Armenia in Italia e cofondatore di Gariwo

20 febbraio 2023

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