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Arte

"Un sognatore con i piedi per terra e gli occhi bene aperti"

L'intervista a Gaetano Liguori raccolta da Padre Antonio Gentili e pubblicata su Eco dei Barnabiti a dicembre 2022. Il Maestro Liguori è autore di "Un pianoforte per i Giusti", con musiche da lui composte per ricordare le figure esemplari che hanno rischiato la vita per salvarne altre, per compiere un atto di "bontà".


Santo Stefano, dal carcere borbonico alla scuola di alti pensieri

Le due isole, Santo Stefano e Ventotene, sono il luogo in cui nasce l’idea di un'Europa unita e federale. Nel 2020 si è pensato di fare del carcere un campus per sostenere gli studi dei valori europei, la promozione dei diritti e mitigazione della pena.  Il progetto di recupero intitolato a David Sassoli è rivolto soprattutto alle nuove generazioni che hanno bisogno di un luogo come questo dove incontrarsi e rigenerarsi.


Gariwo a Bookcity 2022

Dal 16 al 20 novembre torna Bookcity Milano, la festa del libro e della lettura. Anche quest'anno Gariwo sarà presente in diversi incontri. In particolare, presenteremo la nostra nuova proposta educativa per le scuole - il gioco di ruolo dal vivo Oppressi & Oppressori. Tu da che parte stai? ideato in collaborazione con uno studio di game design - e parteciperemo a tre incontri in cui sarà presente il responsabile editoriale di Gariwo, il saggista e scrittore Francesco M. Cataluccio. Il presidente di Gariwo Gabriele Nissim parlerà inoltre del suo nuovo libro Auschwitz non finisce mai (Rizzoli) a Basiglio sempre all'interno di Bookcity.


Incontro con Jan Brokken

Si è da poco concluso il festival Torino Spiritualità, un progetto della Fondazione Circolo dei Lettori, divenuto negli anni un imperdibile appuntamento per oltre 25.000 persone. Immersi nella bellezza antica del Museo Nazionale del Risorgimento, circondati dalla storia dipinta nell’Aula della Camera, abbiamo ascoltato lo scrittore olandese Jan Brokken, autore de I Giusti (Iperborea, traduzione di Claudia Cozzi) in dialogo con lo storico Carlo Greppi.


Jafar Panahi e il cinema iraniano che resiste

Il nuovo film di Jafar Panahi "Gli orsi non esistono" uscirà in Italia giovedì 6 ottobre, in un momento in cui l'Iran è in fibrillazione per le proteste in corso in almeno ottanta città a seguito della morte di Mahsa Amini, una ventiduenne curda arrestata a Teheran 13 settembre dalla cosiddetta polizia morale per non avere indossato l’hijab nel modo previsto dalla legge. Jafar Panahi è in carcere, molti registi iraniani vivono all'estero e la censura impedisce la libera circolazione delle idee. Eppure c'è un cinema iraniano che resiste e che merita di essere sostenuto. Chiara Zanini ne ha parlato con Claudio Zito, esperto di cinematografia iraniana.


Intervista a Linor Goralik

La rivista ROAR è nata prima di tutto come mia necessità. Ho iniziato a metterla assieme il 10 marzo, quando i miei sentimenti di terrore e impotenza di fronte a quello che stava accadendo si erano ormai fatti mostruosi. Dovevo fare qualcosa. Ma cosa avrei potuto fare? In quei giorni sui canali social i miei colleghi - poeti, scrittori, drammaturghi, artisti, musicisti – stavano dando una forma del tutto nuova alla loro protesta, esprimendo rabbia e disperazione, opposizione alla guerra e speranza di pace. Ho pensato che, raccolte e fatte risuonare all’unisono, queste voci avrebbero avuto un impatto ancora più incisivo. E così è nata ROAR.


Arte

letteratura, cinema, arti visive

Le uniche forme di comunicazione umana in grado di esprimere l'indicibile.
Il modo più trasversale per parlare di bene e male.
La via universale per trasmettere la memoria.