
Lelio Bonaccorso, autore dei fumetti su Jan Karski e Peppino Impastato, è stato ospite dell’iniziativa di Gariwo Fumetto e Memoria. I Giusti parlano ai giovani il 28 gennaio scorso. Ora Lelio è impegnato in un nuovo progetto, un viaggio in Egitto per realizzare - insieme a Fabio Brucini - un reportage sulla situazione attuale del Paese e sulla cultura dei beduini.
Noi stiamo seguendo il suo viaggio, e riportiamo di seguito il racconto di Lelio.
Viaggio in Egitto, primo aggiornamento.
Sono arrivato a Sharm El Sheik, città costiera sul Mar Rosso, dove abita Fabio e in cui faccio campo base per le spedizioni nella zona del Sud Sinai che ci apprestiamo a visitare.
Il tempo è ventoso ma davvero bello...
La situazione è molto tranquilla, la gente accogliente, ed a parte dei controlli un po più presenti degli anni precedenti non vi è nulla di anomalo. Ho iniziato il reportage di cui presto mostrero qualcosa. Parlando con la gente si ha una percezione molto diversa di quella che abbiamo noi in Italia rispetto il clima di terrore riportato-creato ai media. L'effetto è che qui ci sono molti meno turisti di quelli che ci sono di solito, riportando un bel danno all'economia locale.
Dal mio balcone si vede l'ultima fetta di Egitto prima dell'Arabia Saudita; il Sinai è un ponte tra Oriente ed Occidente, una terra magica ed antica che presto fa sentire la sua influenza.
Domani si parte per il deserto, e non vedo l'ora:-)
Viaggio in Egitto, secondo aggiornamento.
4 febbraio, ci dirigiamo verso il campo beduino di Wadi Speta a circa 35 km da Sharm, nel Sud Sinai. Lungo il percorso, un po come per tutta la zona, vari posti di controllo, ma è una cosa che rientra nella normalità, basta avere sempre con se il passaporto.
Il campo di Wadi Speta l'ho gia visitato nel 2012. È stato costruito da Fabio per far avere a chi lo desidera, un'autentica esperienza di contatto con i beduini e con l'obiettivo di portare avanti un programma di sviluppo economico per la tribù attraverso il turismo. Le due famiglie che oggi ci vivono sono fantastiche...Fettuah, il vecchio Badr, il piccolo Abdu e Zora, le donne velate dai modi gentili, sono tutte cose che ti rimangono nel cuore.
L'ospitalità per i beduini è sacra, chiunque tu sia. Nessuno che ti chieda da dove vieni, c'è sempre posto per condividere un pasto o dormire. Mi vengono in mente i discorsi che sento in giro in Italia sugli immigrati...
Il thè, buonissimo, è un rituale obbligatorio, che viene subito offerto all'ospite...è una cosa che richiede tempo, anche un'ora o più. Si fa conversazione, ma poca, vuoi per la lingua, vuoi perché i beduini comunicano più con gli occhi, profondissimi ed espressivi che hanno. Le ragazze fanno amicizia con le donne, queste velate le prime no, ma è come se questa differenza non ci fosse.
Visitiamo le montagne sotto cui sorge il campo ,consumiamo tutti insieme un'ottima cena ( vegetariana, per me, con nessuno che mi chieda il perché), passiamo la notte guardando un cielo incredibile e dormiamo sotto la tenda.
In cima alle montagne ho gustato il Silenzio interrotto solo dal suono della matita sul foglio, un silenzio che ti parla e ti mette in pace con te stesso.
Gli occhi di questi splendidi, gentili uomini non li dimenticherai mai, da un tempo lontano ad oggi, ma sempre con profondissimo amore per tutto ciò che li circonda. I beduini dicono che Dio abbia creato il deserto affinché possa trovare la sua anima, mi racconta Fabio.
Credo sia assolutamente vero. È un popolo saggio questo, da cui abbiamo molto da imparare.
Grazie Sinai…
Viaggio in Egitto, terzo aggiornamento.
Dopo aver lasciato il campo di Wadi Speta, con Fabio ci dirigiamo verso il monastero di S.Caterina, inoltrandoci nel deserto giallo arancio del Sud Sinai per circa 300 km da Sharm.
Sulla strada grandi montagne interrotte da quelli che in un'epoca remota, dovevano essere fiumi , la fanno da padrone.
Emergono dalla terra come enormi blocchi di cera fusa attraversate da vene di sabbia fine e soffice che sembra zucchero.
Non resistiamo...scaliamo una duna di 80 metri e ci gustiamo lo strepitoso paesaggio che sono certo, disegnerò.
La scendiamo di corsa come se avessimo gli sci e ci rimettiamo in viaggio felici come bambini.
Prima di arrivare a S.Caterina però, ci fermiamo a Dahab, località balneare sul mare fino a poco tempo fa molto frequentata. La crisi causata dall'allarme terrorismo ne ha distrutto l'economia perlopiù basata sul turismo e la pesca. Vediamo in giro pochi occidentali e tante villette iniziate e mai ultimate.
Oggi è venerdì, giorno i festa per i musulmani...poca gente in giro, poi improvvisamente il luogo si anima. Troviamo un posto carino sul mare dove con l'equivalente 6 euro mangiamo l'impossibile ed è anche tutto buonissimo.
Fabio mi accompagna poi in una sorta di erboristeria, dove i titolari sono esperti di medicina tradizionale beduina. Il negozio che si chiama " Secret of the desert " bellissimo, colorato, è pieno di ogni sorta di erbe ed unguenti ed ad ogni angolo puoi sentire gli odori più disparati. Il titolare, Amir, a cui spieghiamo che stiamo realizzando un reportage sulla cultura beduina, molto gentilmente ci accoglie e ci spiega delle cose interessanti che poi riporterò sul libro.
Terminata la nostra intervista, ci rimettiamo in macchina in direzione di Santa Caterina dove arriveremo in serata; li ci aspetta un caro amico di Fabio, Sheikh Ahmed, capo della tribù dei Gebeliah. In macchina Fabio mi dice che questo è un personaggio eccezionale e che ci aiuterà moltissimo nella realizzazione del reportage.
Io non ho dubbi, il viaggio continua...
See you:-)
Lelio Bonaccorso