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È tempo di mettersi in ascolto

di Massimiliano Speziani

Massimiliano Speziani recita dal suo balcone durante l'isolamento per il Covid19

Massimiliano Speziani recita dal suo balcone durante l'isolamento per il Covid19 (Foto di Repubblica Milano)

“È tempo di mettersi in ascolto

È tempo di fare silenzio dentro di sé...”

Così inizia lo scritto di Antonio Neiwiller, pensatore e maestro di teatro italiano della fine del secolo scorso che ha insegnato l’arte a un' intera generazione di attori e registi.

In un momento di emergenza collettiva come questo, accompagnare la propria quotidianità con raccoglimento, con ascolto e silenzio, non è solo un buon consiglio per il proprio benessere. A me sembra sia una responsabilità personale che si è chiamati a coltivare, per preparare il terreno e affrontare gli scenari che si delineeranno (o forse si stanno gia delineando ) quando cominceremo ad uscire dall’emergenza.
Forse scenari migliori, ce lo auguriamo, ma di cui non è possibile sapere ancora il prezzo da pagare.

Ci vorranno nuove forme di relazione, per poter sostenere i nuovi modelli economici sociali che da molte parti, esperti e non, reclamano.

Suona già banale dirlo, che da soli non possiamo fare niente, ma mai come in questo momento l'isolamento ci mette di fronte a questa bruciante evidenzia.

Da lavoratore dello spettacolo mi sto impegnando per condividere quindici minuti al giorno di poesie, piccoli pezzi teatrali, dal balcone della mia finestra per i miei condomini che si affacciano sullo stesso cortile, alla stessa ora ormai da giorni. È un momento di raccoglimento collettivo.

Al di là dei flash mob, delle letture in streaming, la cultura non si deve fermare anche in queste occasioni, in questi spazi di condivisione dove non contano i numeri, ma la qualità della relazione. Lo spettacolo dal vivo (musica e teatro) ha la possibilità di rinnovare quella funzione di relazione, di connessione vitale tra gli individui, riproponendo non solo e non più le sue forme consuete di prima dell’emergenza.

Gli strumenti mediatici, messi con generoso slancio a disposizione da tutti e per tutti (audiolibri, cineteche, libri, visite virtuali a mostre d’arte e gallerie, concerti in streaming etc.) ci danno la possibilità di attraversare questi momenti, facendoci sentire meno soli, meno isolati, più partecipi alle bellezze dell’arte e della musica della letteratura, ma non possono distoglierci da una riflessione più profonda. È in atto una trasformazione, dolorosa per molti ora e dolorosa in futuro per altrettanti. È una responsabilità accompagnare questa trasformazione che ci costringe a prendere atto e forse arrendersi all’evidenza della nostra fragilità e interdipendenza non solo fisica, ma anche sociale, relazionale, psicologica.

“È tempo che l’arte
Trovi altre forme per comunicare in un universo in cui tutto è comunicazione.
È tempo che esca dal tempo astratto del mercato per ricostruire il tempo umano
dell’espressione necessaria. Bisogna inventare”

Scrive sempre Il poeta , l’artista , protagonista dell’avanguardia teatrale Antonio Neiwiller nel 1993.

Massimiliano Speziani, attore

Analisi di

20 aprile 2020

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