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The Promise

di Terry George Drammatico, storico, 2016

Un film toccante e ben strutturato che affronta il tema della persecuzione del popolo armeno da parte dei turchi dell'Impero ottomano durante la Prima guerra mondiale. Una tragedia che è rimasta sepolta per decenni nell'oblio più totale e che ha provocato circa 1 milione e mezzo di morti e incalcolabili distruzioni. I Giovani Turchi, al potere dal 1909, sterminarono le minoranze etniche - la più numerosa delle quali era rappresentata dal laborioso, colto e raffinato popolo armeno - sperando di arginare il declino dell’impero con una forte spinta nazionalista. Sono ancora molti gli Stati che non riconoscono il genocidio degli armeni, The Promise vuole suscitare consapevolezza sull’argomento e ci riesce meravigliosamente. 

Il film del 2016 è diretto da Terry George e ben interpretato da Oscar Isaac, Charlotte Le Bon e Christian Bale nel 2016. È ambientato nel 1914 durante l'ultima fase del potente Impero Ottomano, quando la Grande Guerra ormai è alle porte. Siamo a Costantinopoli, nella vivace capitale dell’Impero che si trova sulle rive del Bosforo, Mikael Boghosian è un giovane farmacista di origine armena che vorrebbe diventare medico, ma non ha sufficienti disponibilità economiche. Colpisce l’ostinata passione del protagonista nell’inseguire il proprio sogno, spinto dal desiderio di portare le tecniche della moderna scienza medica a Siroun, lo sperduto villaggio della sua famiglia situato nel sud del Paese, dove turchi musulmani e armeni cristiani hanno vissuto insieme per molto tempo. Per contribuire a pagare le spese per la facoltà di medicina, promette di sposare Maral, la figlia di un vicino benestante, ricevendo in dote 400 monete d'oro. 

Questo gli permette di frequentare la Scuola Imperiale di Medicina. Nella capitale stringe amicizia con Emre, il figlio di un alto funzionario dell’Impero ottomano e qui Mikael incontra anche Ana Khesarian, un’artista armena cresciuta a Parigi. Nella storia si aggiunge anche il giornalista americano dell’Associated Press Chris Myers, che è invece arrivato in Turchia per seguire le notizie di geo-politica, ma soprattutto per scortare proprio Ana, la donna di cui è innamorato. Nel film traspare l’orgoglio e il senso di appartenenza al popolo armeno, soprattutto dalle parole della protagonista femminile Ana: ”Vivo a Parigi da molti anni, ma sono orgogliosamente armena.” Ana e Mikael si innamorano, anche grazie alla condivisione delle origini armene. Intanto i turchi si alleano con la Germania e l'Impero inizia ad accanirsi contro le proprie minoranze etniche. 

Mikael riesce temporaneamente a evitare l’arruolamento forzato nell'esercito ottomano attraverso un'esenzione per studenti di medicina, con l'aiuto di Emre e della sua potente famiglia. Durante le retate del 24 aprile 1915, mentre il giovane cerca di salvare suo zio dalla prigione, viene arrestato e mandato in un campo di lavoro. Il suo caro amico Emre viene arruolato contro la sua volontà, a nulla servono in questo caso le potenti conoscenze del padre.
La rivalità tra l'aspirante medico e il giornalista sarà annullata per cedere il posto all'unione della forza per riuscire a sopravvivere con un'unica promessa da mantenere: rimanere in vita per raccontare la loro storia. Il film è molto accurato nella ricostruzione degli eventi e vi è un perfetto equilibrio tra l’intreccio narrativo e la rappresentazione storica. Viene utilizzata la tecnica narrativa del viaggio di uno dei protagonisti (il giornalista Chris Myers) verso un paese straniero per l’analisi di determinati eventi storici che hanno portato al genocidio degli armeni. Bellissimi la fotografia e i costumi, che ci aiutano ad immergerci nell’atmosfera di una capitale multiculturale del tempo e ricca di riferimenti agli usi e costumi armeni. Il regista Terry George, già autore di Hotel Rwanda, ha più volte dichiarato durante varie interviste che "parlare del genocidio degli armeni nel mondo del cinema è molto pericoloso, si rischia di essere minacciati, umiliati, offesi, e di ricevere punteggi bassi sui siti di recensione cinematografici, cosa successa anche a The Promise."
Nonostante questo, “The Promise”, il primo film sul genocidio degli armeni realizzato ad Hollywood grazie al filantropo Kirk Kerkorian, scomparso nel 2015, ha fatto in modo che il racconto di questo Genocidio, così a lungo dimenticato, arrivasse ad un pubblico più ampio.

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