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L'Uomo di Marmo

di Andrzej Wajda Polonia, 1977

SINOSSI

La giovane ed intraprendente Agnieszka (Krystyna Janda) è una regista della tv polacca che come tesi di laurea, vuole girare un film documentario su Mateusz Birkut (Jerzy Radziwilowicz), operaio stakanovista, ex eroe della patria. Scavando nel passato di questo personaggio, Agnieszka scoprirà una storia nascosta, insabbiata dal regime in quanto Birkut da campione della classe operaia cadde in disgrazia per difendere un amico accusato di spionaggio. Le difficoltà e gli ostacoli sulla strada della bella e giovane regista saranno tanti ma il desiderio di raccontare una storia vera e non piegata al potere sarà più forte di ogni resistenza.

L'uomo di marmo è un film di Andrzej Wajada del 1977 e rappresenta l'antefatto de L'uomo di ferro con il quale il regista polacco vinse la Palma d'oro a Cannes nel 1981. Un film che racconta le difficoltà incontrate da una giovane regista che vuole girare un docu-film avverso al regime, in quanto riporta alla luce fatti e personaggi condannati dalla censura di stato. Un film di denuncia, un film coraggioso se pensiamo agli anni in cui venne girato, anni in cui la Polonia non aveva ancora guadagnato la propria libertà di espressione. Wajda sfida apertamente il regime filo-sovietico nel quale vive, trattando temi scottanti, scomodi e tabù come la censura e gli insabbiamenti politici. Il personaggio di Birkut, protagonista delle ricerche della giovane Agnieszka, è il simbolo di un Paese capace di dimenticare ed oscurare anche coloro considerati eroi ed orgoglio nazionale se, all'improvviso, dovessero trovarsi a combattere le ingiustizie del regime.

L'uomo di marmo è un film dal ritmo incalzante ed una sceneggiatura complessa e artificiosa, dove dominano flash back e continui intrecci tra presente e passato. Una colonna sonora particolare e quasi in contrasto con il contesto scenografico grigio ed essenziale della Polonia degli anni '70, ma che in realtà conferisce alla narrazione più brio e vivacità. Molto convincenti gli interpreti, soprattutto la bellissima protagonista Krystyna Janda, attrice-musa di Wajda, che sprigiona per tutto il film un'energia vitale contagiosa, ed il bravissimo Jerzy Radziwilowicz nei panni del giovane Birkut.

L'uomo di marmo è un film che inneggia alla libertà, una libertà negata ai due protagonisti che vivono e si muovono su due piani paralleli, sebbene distanti a livello temporale. È un film di denuncia e dimostra così come la Polonia fosse vittima e soggiogata da un regime liberticida, un regime che negli anni '70 così come negli anni '50 non permetteva ai suoi figli di poter esprimere liberamente le proprie idee, così come di poter esercitare liberamente la propria arte. Wajda inizia in questo modo la sua crociata contro le oppressioni del governo polacco filo-sovietico che continueranno con “L'uomo di ferro”; questo è il primo di una serie di film che permetteranno al pubblico occidentale di conoscere ancora meglio una realtà così gelosamente protetta dietro la Cortina di ferro.

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