
La locandina del film
"Nel 1978, restaurata in Argentina la dittatura militare, la diciottenne Maria, maestrina impegnata nel sociale, è prelevata da casa e rinchiusa nel Garage Olimpo, uno dei 365 centri clandestini di tortura attivi a Buenos Aires tra il 1976 e il 1982, gestiti da squadre paramilitari e collegati con gli alti comandi delle forze armate... Maria diventerà uno dei 30.000 desaparecidos. Questo film duro e doloroso, pur essendo scrupolosamente articolato su storie e particolari veri non è una ricostruzione storico-politica. Spinto dall'ambizione di arrivare al documento attraverso la finzione, Bechis si è posto il problema della rappresentazione della violenza, che quasi sempre risolve con gli strumenti del pudore, lasciandola fuori campo o ricorrendo a sfocate immagini video. Ne descrive l'orrido grigiore di burocratica routine e sottolinea visivamente, con le riprese aeree della città, il contrasto tra la sua sotterranea presenza e la normalità della vita urbana. Premiato ai Festival di Salonicco, Huelva, La Habana, Messina".