
Pietro Kuciukian (foto di Gariwo)
Il volume parla di un viaggio in Armenia percorso poco tempo dopo il drammatico terremoto del dicembre dell’89. Oltre alle ferite delle case sventrate, delle famiglie e delle vite distrutte vi sono anche le ferite di un paese dai confini minacciati, che deve affrontare il difficile compito della costruzione della propria libertà e della propria indipendenza.
L’autore si trova dunque a porsi tutti gli interrogativi angoscianti di un armeno della diaspora alle prese con l’Armenia reale: una società attraversata da tensioni e contraddizioni, da carenze strutturali e da problemi contingenti, che cerca di risollevare il capo dopo decenni di umiliazioni e sacrifici e si confronta con il tormentato percorso dell’autonomia e dello sviluppo.
Le pietre, quelle dei monasteri, dei katchar e delle rocce impervie dell’altopiano prendono così vita e lanciano grida: la storia infatti non è ancora diventata “passato” ma irrompe nel presente di ognuno di noi urlando tutta la sua drammaticità.