Analizzando per decenni, tra varie fonti, i documenti ufficiali coevi ottomani, tedeschi ed austriaci, l’autore lega a doppio filo l’evoluzione della questione armena allo sterminio, inchiodando alle proprie responsabilità politiche, militari e morali i fautori delle persecuzioni.
Una tragedia di enormi dimensioni resa ancor più dolorosa dall’ostinato silenzio e dalla sostanziale indifferenza interna e internazionale che l’accompagnano, un modus operandi che, nel colpevole oblio generale, fu il pardigmatico esempio per altre terribili sciagure umane svoltasi durante la seconda guerra mondiale.