Questa volta i protagonisti della memoria ritrovata sono i fanciulli: le voci dei bambini sopravvissuti al genocidio del popolo armano conducono per mano il lettore in un mondo dove il confine tra giusti e malvagi riserva qualche sorpresa: «se non vi fossero stati dei turchi buoni non sarebbe sopravvissuto nessun armeno».
Il tema risulta oggi fondamentale per ricostruire la memoria del bene, riportando alla luce i giusti, coloro che non guardarono altrove, e che, salvando almeno una vita, un documento o un’ informazione, contribuirono a impedire la totale distruzione della cultura di questo popolo oppresso e dimenticato.
Gli appassionanti racconti raccolti dai coniugi Miller hanno contribuito a interrompere la congiura del silenzio che per anni ha taciuto sullo sterminio degli armeni, attraverso un delicato affresco in cui orrori e violenze si mescolano a sapori, luoghi, culture e tradizioni radicate da secoli e che l’irrompere della tragedia ha cancellato improvvisamente.