
L’artista iraniana, trasferitasi in Europa per studiare, ma soprattutto per il desiderio dei genitori di farla crescere lontano dalla guerra e in un ambiente progressista, sceglie la narrazione per immagini per raccontare la storia della sua vita e del suo Paese: nasce così “Persepolis”. Il racconto ha inizio con le vicende legate alla fanciullezza, poi all'adolescenza e ai primi anni di una giovane donna che si confronta con la difficile realtà di una società in profonda evoluzione. È infatti il periodo della caduta dello Scià di Persia, col passaggio al regime khomeinista, nonché dell'inizio del conflitto tra Iran e Iraq. Quello che Marjane descrive è uno spaccato storico e al tempo stesso personale che aiuta a comprendere dall'interno un mondo e una cultura come quella iraniana, ben poco conosciuti, se non attraverso stereotipi e clichè giornalistici. La Satrapi racconta invece la storia del proprio Paese attraverso gli occhi di una bambina curiosa, e ci porta così a scoprire, con un incontro tra ironia e malinconia, sfumature e aspetti spesso nascosti della società iraniana.
Dal fumetto è stato tratto un film d'animazione dal titolo omonimo, candidato all'Oscar 2008.