Intellettuale ebreo polacco, fondatore e direttore del quotidiano “Gazeta Wyborcza”; coscienza laica di Solidarność, intellettuale anti-regime della Polonia. A 11 anni entra nel Movimento scout polacco guidato da Jacek Kuron. Nel 1968, a 22 anni, viene imprigionato dopo una manifestazione universitaria contro la censura.
La manifestazione in suo favore darà il via alla protesta studentesca in tutto il Paese. Esce nel 1969 per un’amnistia e comincia a lavorare come saldatore. Nel 1976 scrive il suo libro più famoso (La Chiesa e la sinistra in Polonia), in cui mette in discussione le concezioni anticlericali della sinistra democratica e propone agli ambienti cattolici di lavorare insieme contro la dittatura comunista. Nel 1977 viene di nuovo arrestato. Allaccia rapporti con i rappresentanti ungheresi e cecoslovacchi di Charta 77.
A partire dal 1980 sostiene l’attività del Solidarność. Deputato al Sejm, la Camera bassa del Parlamento polacco. Nel 1986 pubblica Etica della Resistenza, dove ragiona sul periodo di prigionia e appunto sul significato e sulla necessità della Resistenza. Dal 1989 al 1991, torna ad occuparsi di giornalismo facendo il corrispondente alla Borsa di Londra e Varsavia. Nel 2007 è stato scelto dall’Unione europea come mediatore per la libertà dell’informazione in Georgia.