"A 25 anni di distanza dalla sua fuga, l'autrice ha il coraggio di rimettere piede nel suo Paese natale. Inizialmente paralizzata dall'incubo del genocidio, affronta la sua paura e ritrova la sua casa, i suoi compagni del campo di lavoro, i familiari sopravvissuti, i luoghi in cui furono uccisi suo marito e suo padre. A poco a poco, dopo tali sofferte esperienze, subentra la serenità".
Quarta di copertina