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Rom e Sinti nella Resistenza europea

di Angelo Arlati UPRE Roma, 2022

Un testo per riempire una pagina ancora troppo poco conosciuta della Storia mondiale: la partecipazione di rom e sinti alla Resistenza in Europa. Un lavoro di ricerca e documentazione che restituisce a rom e sinti un ruolo attivo di protagonista consapevole e partecipe nelle vicende della Seconda guerra mondiale. 

Nel volume, diviso per aree geografiche - ex Joguslavia, Repubblica Slovacca, Romania, Ungheria, Unione Sovietica, Lituania, Polonia, Germania, Italia e Francia - sono descritti episodi storici e vicende individuali, accomunate dalla volontà di trasmettere come, durante il Porrajmos, rom e sinti non siano stati vittime passive della persecuzione, ma abbiano messo in atto forme coraggiose di resistenza contro le politiche di sterminio. E se alcuni ricordano la rivolta del 16 maggio 1944 nello Zigeunerlager di Birkenau, troppo pochi sono a conoscenza del ruolo che anche rom e sinti hanno avuto nella Resistenza - in primo luogo italiana. Chi sopravviveva alle retate naziste, infatti, trovava nella resistenza partigiana un'ancora di salvezza e un mezzo per ridare un senso alla propria vita. 
Roma e sinti militarono dovunque nei movimenti di resistenza locali o nazionali, costituendo a volte intere formazioni con propri comandanti e ottenendo anche diverse decorazioni. 

Il libro di Arlati ripercorre queste storie, dedicando grande spazio anche all'azione delle donne, Madri Coraggio, Giuste tra le Nazioni, staffette e coraggiose oppositrici del nazifascismo. Tra queste vicende spiccano quella di Alfreda "Noncia" Markovska, donna rom polacca che durante il Secondo conflitto mondiale salvò numerosi bambini ebrei e rom dalla persecuzione, e spesso riuscì anche a riconsegnarli alle famiglie d'origine nel dopoguerra; o Hajrija Imeri Mihalic, il cui nome è inciso sul Muro d'onore dello Yad Vashem di Gerusalemme, che salvò una bambina ebrea fingendo che fosse figlia sua. 

Pagine che dimostrano che invece di vedere il popolo rom come separato o addirittura in conflitto con la società non rom, occorre considerarlo integrato a pieno titolo nel contesto europeo. Una consapevolezza che, nello spirito dell'opera, deve dirigere i governi affinché combattano la discriminazione e la disuguaglianza che ancora oggi colpisce i popoli rom e sinti, e affinché non dimentichino né escludano rom e sinti da ogni forma di riconoscimento ufficiale legato alle vicende del Secondo conflitto mondiale. 

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