Gariwo
https://it.gariwo.net/libri-and-co/libri/genocidio-ruanda/nostra-signora-del-nilo-10534.html
Gariwo

Nostra Signora del Nilo

di Scholastique Mukasonga ed. 66tha2nd, 2014

Siamo in uno dei più prestigiosi convitti femminili del Ruanda, "Nostra Signora del Nilo", negli anni '70. Le ragazze, tutte di buona famiglia, vi trascorrono la loro vita scolastica in un'apparente normalità. Ben presto si capisce però che di normale in quel luogo c'è ben poco.

Le dinamiche tipiche di tutti i luoghi di convivenza più o meno coatta sono qui declinate secondo logiche discriminatorie a base etnica. La maggior parte delle fanciulle però non sembra rendersi conto di quanto si muove nel profondo e si lascia assorbire dagli interessi tipici di una qualunque adolescente di qualsiasi parte del mondo: amore, vanità, amicizia, avventura, rivalità. Ma alla fine anche quelle che sembrano sottrarsi all'implacabile logica dei rapporti di potere saranno costrette a schierarsi o dalla parte delle vittime o dalla parte dei carnefici.

Virginia e Veronica, due tutsi ammesse al prestigioso liceo in virtù della quota etnica, devono subire l'implacabile persecuzione e le continue minacce di Gloriosa, una militante hutu che utilizza la scuola come palcoscenico della sua propaganda politica per seminare odio contro i tutsi. Gloriosa arriverà a inventarsi falsi stupri e falsi attentati per indurre le autorità locali a promuovere azioni militari contro i pretesi colpevoli tutsi. Lo stesso pretesto darà modo a gruppi di fanatici hutu di scatenarsi in massacri e stupri. Il convitto è chiaramente un microcosmo in cui sono presenti tutte le tipologie umane che popolano il Ruanda, dal fanatico alla vittima incolpevole, dal "meticcio" metà hutu e metà tutsi, ricattabile, all'indifferente, dall'ex colonizzatore incapace di capire le tradizioni locali al bianco assimilato ma sostanzialmente imbelle.

Queste figure, proprio per il loro significato simbolico, vengono scandagliate dalla scrittrice per quel tanto che basta a dare loro una verosimiglianza storico-sociale, non sempre, invece, per i risvolti psicologici che farebbe di ognuna di esse un individuo dotato di una sua specificità.

La lettura risulta comunque utile per chi voglia avvicinarsi alla tragedia del genocidio del Ruanda del ’94 partendo da quelli che possiamo considerare gli antefatti narrati nel romanzo.

Salvatore Pennisi, Commissione educazione Gariwo

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!