
Si può parlare dei Giusti ai bambini?
La Shoah può essere raccontata in una favola?
Al termine di questo libro, la risposta non può essere che affermativa.
C’era una volta Giorgio Perlasca, che sogna di incontrare un cavaliere e finisce per diventarlo in prima persona.
La guerra è ciò che allontana Giorgio dalla sua Nerina, è un disegno cupo di un mondo circondato dal filo spinato e dalle bombe che cadono sui Paesi.
La persecuzione è fatta da uomini in divisa che inseguono il popolo antico costretto a portare sul petto una stella gialla “per gettarli nel fiume, che adesso non è più così blu”.
E poi c’è il cavalier Giorgio, nominato dall’ambasciatore del re di Spagna con il compito di proteggere le stelle.
I disegni saltano da un mondo medievale alle immagini della persecuzione antiebraica, senza mai spaventare il piccolo lettore. E ricordano che, con una spada forgiata nel coraggio, Giorgio Perlasca ha scelto il “bene possibile”, ha difeso chi aveva bisogno di lui ed è riuscito a portare in salvo tante vite innocenti.
È una figura eroica, quella di cavalier Giorgio, ma è anche l’esempio di un uomo comune, che dopo la guerra torna dalla sua Nerina, si toglie l’armatura per rimettere il suo cappello e gioca a carte con gli amici.
Un amico, cavalier Giorgio, di cui non dimenticare mai le gesta.
Un Giusto, Giorgio Perlasca, che ha salvato i perseguitati “Perchè l’amore è la più bella di tutte le avventure”.
Martina Landi, Responsabile del coordinamento Gariwo