La storia di Torino operaia, le grandi speranze del 1919-1920, il Terzo congresso dell'Internazionale, l'annichilimento del carcere fascista, la storia d'amore senza lieto fine,le delusioni della patria del socialismo, l'assedio di Mosca nell'inverno 1941-1942, il rientro a Torino disastrata dalla guerra a gratificata dalla vittoria contro il fascismo, il suo reinserimento in un partito'nuovo' per la ventata di giovinezza che lo percorreva ma sempre uguale in fondo nelle sue lotte di potere e nei suoi dogmatismi politici. Una lunga storia, raccontata in termini a volte minuziosi a volte scarni e rapidi, che a Felicita è costata lacrime, autocritiche imposte solo dalla coscienza, sforzo di comunicare il suo messaggio. La sua rievocazione pone agli storici una serie di interrogativi: perché le compagne in carcere vissero quasi senza collegamenti col partito? Quali furono le forze che agirono nel Centro comunista a Parigi? Come vissero in URSS i nostri emigrati politici? Quanti e quali compagni caddero nelle purghe staliniane?
Dalla Prefazione di Rachele Farina