In questo agile volume Richard Pipes fa il punto sulla storia del comunismo, nelle sue diverse incarnazioni: come ideale, nell'utopia di una società perfetta (delineata per esempio nella Repubblica di Platone) fondata sulla piena uguaglianza sociale e l'abolizione della proprietà privata; come programma, elaborato da Marx ed Engels a partire dal Manifesto del 1848; e soprattutto come regime per realizzare quell'ideale e quel programma usando il potere dello Stato: in primo luogo, in Russia fra il 1917 e il 1991. Dopo aver analizzato la storia sovietica da Lenin e Stalin fino a Gorbačëv, Pipes segue sia i tentativi di penetrazione in Occidente attraverso il Comintern, sia la nascita di Stati comunisti in Cina, in Asia e nelle nazioni del Terzo mondo. Alla fine della sua vasta ricognizione, Pipes può esaminare in profondità le ragioni (e gli altissimi costi umani) del fallimento che va ricondotto non agli "errori" umani di coloro che hanno tentato di metterla in pratica, ma ai vizi originari della sua natura.