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Eterni secondi

di Rosario Esposito La Rossa Einaudi Ragazzi, 2019

In quante scuole calcio italiane si insegna ai ragazzini che "perdere è un'avventura meravigliosa"? Nel Paese in cui i genitori aggrediscono gli avversari dei figli, gli arbitri delle partite degli esordienti vengono picchiati da persone a volto coperto nei parcheggi dei campetti e in cui ritirare la squadra da un torneo dopo un episodio di razzismo diventa un atto rivoluzionario, forse sono poche le realtà che insegnano l'arte della sconfitta.

In aiuto di educatori, docenti di educazione fisica, allenatori illuminati e genitori c'è "Eterni secondi" di Rosario Esposito La Rossa (le illustrazioni sono di Lorenzo Conti) che per Einaudi ragazzi ha raccontato, con una penna piacevole e stimolante anche per gli adulti, venti storie di sport e di sportivi "perdenti" che tuttavia sono stati campioni, spesso proprio grazie alle loro sconfitte, nel fairplay, nel difendere i diritti umani e la dignità di tutte le persone

La storia dietro al libro è essa stessa un insegnamento per i giovani lettori. Rosario Esposito La Rossa, scrittore e animatore della "Scugnizzeria", prima libreria di Scampia, uno "spaccio di libri" per rispondere con la cultura a chi gestisce e lucra sul mercato della droga, lo spiega bene nell'introduzione: Come si fa a parlare della sconfitta a ragazzi che hanno papà che non usciranno mai dal carcere, ragazzi che sembrano marchiati a fuoco, giudicati sin dalla nascita? Abbiamo trovato la risposta nello sport. Abbiamo iniziato cosí a recuperare storie di perdenti, gente che non ha vinto, ma che è rimasta nella memoria collettiva per le sue gesta, le imprese, l’altruismo, la disobbedienza civile, il saper dire «no». Atleti e atlete che si sono avvalsi del diritto di non essere campioni". 

Come il lunghista tedesco Luz Long che si oppose a Hitler; la tennista Billie Jean King femminista ante-litteram e quel Peter Norman eroe di Messico '68 che decise di abbracciare la battaglia degli atleti neri anche se apparentemente non era la sua. Parlare di sport vuol dire parlare di società, in queste pagine lo diciamo da sempre. E quindi parlare di sportivi vuol dire anche scavare in storie di razzismo, discriminazione di genere, disabilità, dittature, antisemitismo e guerra. Rosario Esposito La Rossa e i sui scugnizzi sono riusciti a farlo molto bene, ribadendo che arrivare secondi senza perdere la dignità è molto più bello che vincere. Una lezione rivoluzionaria. E che fa venire in mente una frase di Harper Lee, autrice dell'attualissimo "Il buio oltre la siepe": "Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede”.

Joshua Evangelista, Responsabile comunicazione Gariwo

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