
Tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992 Sacco ha trascorso due mesi in Israele e nei Territori Occupati viaggiando e prendendo appunti. Combinando la tecnica del reportage di prima mano con quella della narrazione a fumetti Sacco è riuscito, senza la pretesa di dare giudizi, di condannare o assolvere, e senza mai cadere nella retorica o nei luoghi comuni, a rappresentare una situazione tanto complessa ed emotivamente coinvolgente come quella del Medio Oriente.