DALL’AUTRICE DI LE VALIGE DI AUSCHWITZ, UNA STORIA PERFETTA PER IL GIORNO DELLA MEMORIA.
UN RACCONTO DI COME L’AMICIZIA POSSA VARCARE OGNI CONFINE.
Dentro quella divisa a righe troppo grande per lui, c’era un uomo che le aveva sorriso. Quel pensiero era una crepa che avanzava. Non si zittiva. Iris sentiva che quella crepa poteva far crollare il mondo.
LA TRAMA
Germania, 1944. Iris ha undici anni, quando si trasferisce con la famiglia in un paese vicino a Berlino. Il padre è un capitano delle SS promosso a vicecomandante del campo di concentramento che sorge laggiù, mentre la madre è una donna autoritaria con una grande passione per i fiori.
La nuova casa è bellissima, grande e circondata da un immenso giardino, di cui si prende cura un giardiniere. Di lui Iris sa ben poco: sa solo che è ebreo e che tutte le mattine arriva dal campo per poi tornarci dopo il tramonto. A Iris è vietato rivolgergli la parola perché è pericoloso, ma la curiosità è più forte di lei. Comincia ad avvicinarsi di nascosto a quello sconosciuto con la testa rasata e la divisa a righe. Comincia anche a lasciargli piccoli regali nel capanno degli attrezzi, in un cassetto segreto, e lui ricambia con disegni abbozzati su un quaderno.
Così, giorno dopo giorno, tra i due nasce un’amicizia clandestina fatta di gesti nascosti e occhiate fugaci, un’amicizia in grado di far crollare il muro invisibile che li separa e di capovolgere il mondo perfetto in cui Iris credeva di vivere.
Daniela Palumbo è nata a Roma nel 1965. Giornalista e scrittrice, vive a Milano dove lavora per il mensile Scarp de’ tenis. Con Le valigie di Auschwitz, ha vinto il Premio letterario Il Battello a Vapore 2010. Insieme a Liliana Segre ha lavorato per Fino a quando la mia stella brillerà (il suo unico romanzo per ragazzi) e per Scolpitelo nel vostro cuore, la testimonianza definitiva della Senatrice a vita così come da anni la racconta a chi la ascolta.