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Il gelataio Tirelli «Giusto tra le Nazioni»

di Tamar Meir Gallucci, 2018

Delicato e chiaro. Queste parole descrivono al meglio il libro Il gelataio Tirelli “Giusto tra le Nazioni”di Tamara Meir che narra una storia vera, quella di un uomo che ha salvato molti ebrei accogliendoli nel retrobottega della sua gelateria.

I “Giusti tra le Nazioni” sono le persone non ebree che hanno contribuito a salvare gli ebrei negli anni dello sterminio nazista. Il compito di ricordare e celebrare queste persone è affidato al Memoriale di Yad Vashem, a Gerusalemme, un istituto promosso proprio con l'obiettivo di ricordare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah.

Il protagonista del libro è Francesco che ama il gelato di suo zio, Carlo Tirelli, e ogni volta che crea occasioni per passare davanti al carretto dei suoi gelati e si ritrova sollevato in alto, in braccio dallo zio, in modo da poter vedere tutti i gusti nei cestelli. La domanda d’obbligo è: “Nocciola o limone? Fragola o cannella? Cioccolato o crema?”. Anche la risposta del bambino è sempre la stessa: “In che ordine, non importa”, a testimonianza che i gusti verranno assaggiati tutti volentieri, indipendentemente dall’abbinamento.  La signora Emma, la mamma di Francesco, dice sempre così: “Finirà per crescerti una gelateria nella pancia!”. Una cosa decisamente insolita, ma Francesco questa espressione non se la dimentica. Nemmeno quando, diventato adulto, si trasferisce a Budapest e si porta dietro la sua passione per il gelato. Un pensiero che diventa quasi un chiodo fisso, al punto che decide di aprirsi la sua gelateria: “Le mamme hanno sempre ragione. Alla fine la gelateria non mi è cresciuta dentro la pancia, ma sicuro dentro la testa sì!”

E nonostante i commenti negativi dei suoi conoscenti su chi potrà comprare il suo gelato, in una città come Budapest, il negozio riscuote molto successo e in quello spazio delle meraviglie vende gelato e cioccolato a tutti. Ovviamente, fra i suoi clienti, ci sono tanti bambini e Francesco Tirelli domanda loro con dolcezza come suo zio: “Nocciola o limone? Fragola o cannella? Cioccolato o crema?”. Uno dei clienti più affezionati è Peter, un bambino ebreo che gli risponde esattamente come faceva lui un tempo: “In che ordine, non importa!” Siamo nel 1944, passano gli anni e Budapest cambia. La gente non è più allegra come un tempo. 

Scoppia la guerra e i nazisti invadono la capitale ungherese. Francesco è tranquillo, lui è italiano, non ha origini ebraiche e sa di essere al sicuro. Ma si domanda cosa ne sarà dei suoi vicini ebrei, cosa ne sarà della famiglia del piccolo Peter? Qualcuno deve fare qualcosa.  Decide di essere lui “quel qualcuno.” Inizia a nascondere gli ebrei nel suo negozio. Anzi fa di più, organizza piani, si informa, manda emissari per avvertire gli ebrei del suo nascondiglio.

Francesco decide di mettere a rischio la sua vita per scegliere di fare del BENE.

Senza interesse personale, semplicemente perché era una persona buona, altruista, che aveva scelto di proteggere e aiutare altri esseri umani. Il volume, finemente illustrato, è consigliato perché sottoforma di favola parla ai bambini di valori universali come l’amicizia, il coraggio e l’altruismo. Il tema della Shoah viene affrontato in maniera delicata, chiara e semplice senza essere banalizzato. La storia di Tirelli è tratta da fatti realmente accaduti: il piccolo Peter è il suocero dell’autrice Tamara Meir, che sentendo raccontare da lui questa storia, ha deciso di scriverla per farla conoscere a tutti. Il gelataio Tirelli è la storia di un raro altruismo, ma soprattutto ci insegna che i Giusti sono persone comuni che in circostanze di difficoltà scelgono di non voltare le spalle al prossimo e di agire scegliendo il BENE.

Età di lettura: da 6 anni.

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