
Il libro è dedicato al coraggio di una donna, Carla Ucelli-Tosi, moglie di Guido Ucelli, fondatore del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, e a Gino e Bianca Minerbi, ebrei profughi soppressi durante gli anni più bui della Repubblica di Salò.
Carla Ucelli-Tosi, donna moderna ed emancipata, capace di affrancarsi dalla notorietà del coniuge, crea una organizzazione clandestina con i frati Cappuccini di Milano dedita all'espatrio di numerosi profughi ebrei verso la Svizzera.
La donna viene arrestata con il marito coinvolto nelle attività di espatrio con tutta la famiglia in seguito a delazione, e anche in carcere, così come nella sua deportazione a Bolzano, dimostra tutto il suo coraggio scegliendo di fare in modo che Guido Ucelli venga rilasciato assumendosi tutte le colpe delle sue attività di resistenza al fascismo.
Il libro racconta una storia di amore profondo e unico, durato una vita intera e che ha allacciato in modo del tutto simbiotico due persone di cultura e di forte responsabilità civile.
Guido Ucelli morirà infatti appena un anno dopo Carla, ma libero come lei dalla tirannia grazie al coraggio di una donna fuori dal comune.
Flavio Mantovani