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Il bosco di là

di Lorenzo Marone Aboca Edizioni, 2021

Il bosco di là è il nuovo romanzo di Lorenzo Marone, autore anche de “La tentazione di essere felici” (vincitore del premio Stresa nel 2015, a cui si è ispirato Gianni Amelio per il film “La tenerezza”) che torna a trattare con estrema delicatezza il fascino della solitudine dell’animo umano. L’autore con eleganza e leggerezza ci racconta una storia particolare, che parla di temi universali come la resistenza e il coraggio delle donne.  Ma anche di magia e di malinconica poesia, di cose invisibili agli occhi dei più e che diventano più reali se si ha la sensibilità di fermarsi a guardare con attenzione. Il bosco di là, da cui prende il libro prende il titolo, è quello dove la protagonista Matteuccia si rifugia dopo il conflitto mondiale, e lì inizia la sua vita in solitudine. Matteuccia si rifugia nel bosco, nel vento, negli alberi, negli elementi che sembrano capirla meglio di qualsiasi essere umano. La natura assume un aspetto consolatorio, diventa rifugio e protezione da un mondo a cui si sente di non appartenere. La storia è incentrata sul personaggio di Matteuccia, una donna ormai anziana che conduce una vita isolata nel bosco. Considerata dagli abitanti del paese strana, una matta comunista e femminista, lei vive con indifferenza le prese in giro dei paesani. Matteuccia ha un carattere mite, non conosce il litigio, sa perdonare il piccolo e il grande male del vicino. “La parola nemico l’aveva confinata ai fascisti e ai nazisti, non aveva speso la vita ad odiare.” Solo una cosa Matteuccia non sapeva assolvere l’arroganza e l’incapacità di ascolto dell’essere umano. Quell’ascolto che lei aveva imparato ad esercitare nel silenzio e nell’invisibile che si nasconde nella natura.  Il ritratto della protagonista è fuori dal tempo e dagli schemi. Matteuccia è abituata fin da piccola a vagare solitaria nel bosco, lo rispetta e si sente protetta sotto il suo albero preferito, una maestosa quercia.  L’autore tratteggia con maestria e delicatezza una storia dai toni onirici, quasi fiabeschi, ma marcata da un profondo senso di malinconia. Infatti la vita di Matteuccia non è stata affatto una fiaba. Ha conosciuto la guerra nel 1943, che ha sconvolto la sua vita di ragazzina. A 17 anni è diventata una staffetta partigiana perchè sentiva la mancanza del padre partigiano nascosto in montagna. Per questo ha contribuito al meglio delle sue possibilità alla lotta al nazismo e al fascismo. Le sue avventure da staffetta sono condivise con Gentile, figlia del medico del paese, unica e sola amica della sua vita. L’incontro con la coetanea bella e coraggiosa, a volte la fa sentire inadeguata, ma con lei scopre il valore prezioso dell’amicizia. Si sentono quasi invincibili mentre trasportano in bicicletta cibo, armi e notizie per i partigiani. Sono inseparabili e armate di un inaspettato coraggio trasformano i difficili viaggi in bicicletta in una bella avventura. Ma la guerra colpirà anche le due spensierate amiche. Da allora a Matteuccia mancheranno le parole, perse nella sofferenza provata durante la guerra e il silenzio calerà nella sua vita. Le ferite del passato sono rimaste in superficie, ed adesso un evento inaspettato la costringerà ad affrontare i ricordi più dolorosi. “Sorridi, respira e vai piano.” Il libro è un invito a fermarci e a ritrovare noi stessi nella purezza e nell’essenziale della natura.

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