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Gino Bartali, un campione tra i Giusti

di Guido Sgardoli Edizioni El, 2018

É una sera d’inverno, la sala è gremita di gente e di fotografi, una serata speciale dedicata ad un uomo leggendario. Se non avete la fortuna di aver avuto un padre, o meglio un nonno, che vi ha raccontato la favola di Gino Bartali, dovete sapere che uno come lui è nato cent'anni fa e poi mai più.

"Ginettaccio" lo chiamavano, perché aveva la lingua lunga e da buon toscano non le mandava a dire a nessuno.

Il libro ripercorre le tappe della sua vita, quelle lontane dai riflettori, e ci racconta alcuni aneddoti di un Bartali diverso da quello che siamo abituati a conoscere. Dal rapporto con il fratello Giulio, scomparso prematuramente in seguito ad un incidente in bici, alle prime vittorie a soli diciassette anni con la maglia nera della società ciclistica "Aquila", all' incontro con Adriana, sua moglie, la compagna di una vita dagli occhi verde-azzurri come i suoi. Dalla fede in Dio, all’amicizia profonda con “l’Airone” Fausto Coppi, fino alla passione per i suoi animali, il boxer Ash, il pony Duli e la scimmietta Mirò.

Come spesso Gino amava ripetere “il bene si fa, ma non si dice”, infatti allo scoppio della guerra, accettò la richiesta del suo amico, il cardinale Della Costa, antifascista convinto, ed iniziò a collaborare con la Delasem- Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei.

I suoi allenamenti erano il sistema migliore per far pervenire i documenti ai membri dell’associazione. Fingendo di allenarsi, tra il 1943 e il 1944 ha trasportato numerosi passaporti e fototessere nel telaio della sua bicicletta.

Gino non ha mai rivelato il suo operato e non ha pensato neppure a quante persone ha messo in salvo grazie alle sue staffette, “le medaglie si appendono all’anima, non alla giacca” diceva.

Gino Bartali muore il 5 maggio del 2000, pochi mesi dopo quella sera d’inverno piena di gente e di fotografi.

“Gino Bartali, un campione tra i Giusti” è scritto in modo semplice, la presenza di numerose illustrazioni lo rende adatto ai bambini della scuola primaria.
Il testo affronta tematiche importanti come il valore dell’amicizia, la lealtà nei confronti dell’avversario, il coraggio, la generosità e il senso di giustizia, apre quindi la strada a diversi spunti di dialogo e confronto in classe.

Dal 23 settembre del 2013 il suo nome si trova nell’elenco dei Giusti tra le Nazioni onorati allo Yad Vashem di Gerusalemme.

Età di lettura dai 7 anni.

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