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Ambasciatori e collaboratori di Gariwo al Giardino dei Giusti di Milano

l'annuale riunione sui progetti e il futuro della Fondazione

Ieri nella bella cornice del Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano si è tenuto l’annuale incontro degli ambasciatori e collaboratori di Gariwo. Un pomeriggio di dialogo e riflessione dedicato al lavoro di Gariwo e della sua rete sui Giusti e sulla valenza educativa del loro messaggio rispetto alla prevenzione dei genocidi e dei crimini contro l’umanità. È stata anche l’occasione per volgere lo sguardo al futuro e immaginare nuovi progetti e obiettivi che rafforzino la missione di Gariwo di contrasto all’odio e educazione alla responsabilità.

La responsabile della redazione di Gariwo Martina Landi ha condotto l’incontro e fatto una panoramica degli eventi e progetti della Fondazione, tra cui l’importante Convenzione tra Gariwo e il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) che si impegnano a collaborare, condividendo il proprio materiale storico e culturale, per organizzare conferenze e seminari per insegnanti ed educatori e creare progetti di approfondimento per le scuole sui Giusti e sui temi comuni, promuovendo la lotta all’antisemitismo e la diffusione di esempi positivi tra i più giovani. Inoltre, Gariwo sta intraprendendo anche un progetto di educazione alla pari con l’Associazione Spostiamo Mari e Monti, con la quale collabora, per la formazione di educatori universitari che lavorano con gli studenti delle scuole superiori nell’ambito di un’iniziativa didattica che porterà alla nascita di nuovi Giardini dei Giusti nelle scuole. 

È intervenuta poi la Coordinatrice della rete dei Giardini dei Giusti, Manuela Rippo, che ha presentato i tanti progetti in corso per la nascita e lo sviluppo di Giardini in Italia e nel mondo. Un movimento culturale che raccoglie moltissime realtà che condividono il messaggio dei Giusti, scuole, comuni, associazioni che in questo anno e mezzo difficile con molto impegno e partecipazione hanno trovato un modo per parlare di Giusti e creare attività didattiche sui temi della responsabilità e della cittadinanza attiva. Stiamo lavorando per la nascita di nuovi Giardini dei Giusti a San Patrignano, Ventotene, Stoccolma, Marsiglia, in Argentina e in Kurdistan, oltre che per il sempre maggiore sviluppo del Giardino dei Giusti di Varsavia già esistente nell’area del distretto di Wola e per l’intitolazione ai Giusti di un viale della Farnesina. Il Giardino nell’oasi di pace di Neve Shalom Wahat al-Salam è stato inoltre recentemente riqualificato. "L’impegno degli ambasciatori e collaboratori di Gariwo è stato assolutamente centrale per tutte queste attività portate avanti anche grazie alle loro proposte e al loro appoggio."

Francesco Cataluccio, saggista e scrittore e Responsabile Editoriale di Gariwo, ha presentato lEnciclopedia dei Giusti, un progetto culturale in divenire nato dal lavoro di Gariwo e dei suoi collaboratori che negli anni hanno raccolto non solo le storie dei Giusti ma anche approfondimenti, interviste, materiale fotografico e video, volti a narrare le figure esemplari e la loro azione in difesa della vita e della dignità umana. Ogni pagina dedicata al Giusto è preceduta inoltre da una contestualizzazione storica sul genocidio o l’ambito di violazione dei diritti umani in cui ha agito. “La scelta di includere una figura è sempre frutto di una discussione collettiva, dice Cataluccio, che ci ha portato a scoprire storie sconosciute e di grande valore.

Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, ha voluto tracciare un quadro dell’evoluzione della Fondazione negli ultimi anni e del grande obiettivo che si pone, quello della prevenzione dei genocidi.Oggi credo che dobbiamo fare un passo ulteriore: cercare di ancorare il discorso sui Giusti alla prevenzione del male estremo. Dobbiamo quindi, attraverso queste figure esemplari, indicare alla società una via possibile e responsabile per la prevenzione di qualsiasi genocidio nel futuro.”

Nissim ha illustrato come il lavoro della Fondazione sia indissolubilmente legato alla figura di Raphael Lemkin, l’uomo che coniò il termine genocidio e ne evidenziò l’intenzionalità. Una caratteristica che permette di inquadrare questo crimine come azione umana e quindi non inevitabile. Per questo Gariwo ha proposto al Parlamento italiano - con il conseguente plauso del Consigliere speciale per la prevenzione dei genocidi delle Nazioni Unite, Alice Wairimu Nderitu - di rafforzare il lavoro del nostro Paese per la vigilanza e la prevenzione di potenziali atrocità di massa.

Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia e co-fondatore di Gariwo, ha posto l’attenzione sull’attuale conflitto in Tigré osservando poi: “Il negazionismo porta all’impunità ed essa a sua volta porta alla ripetizione dei genocidi.” Kuciukian ha enfatizzato l’importanza del lavoro di Lemkin sul definire che cosa fosse il valore culturale di un gruppo e cosa significasse distruggerlo.

Dopo questa presentazione iniziale, i nostri ambasciatori e collaboratori presenti al Giardino o collegati online, hanno arricchito l’incontro con il loro interessante punto di vista, che sarà certamente una nuova base da cui partire per raggiungere obiettivi futuri.

Milena Santerini, professore ordinario alla Cattolica del Sacro Cuore e Coordinatrice nazionale per la Lotta all'antisemitismo, è intervenuta con queste parole: “La causa di Gariwo è qualcosa che illumina il cammino della nostra società. Ci dà un esempio di cosa vuol dire vivere da cittadini come una comunità universale. I Giusti non sono figure divisive, ma che esemplificano una società non polarizzata.”

Annalia Guglielmi, rappresentante di Gariwo nel comitato per il Giardino dei Giusti di Varsavia ed esperta di Europa dell’Est, ha sottolineato come “una delle prime memorie che vengono cancellate dai regimi totalitari è la Memoria dei Giusti, poiché essa rappresenta una spina nel fianco di ogni regime. Questo si ricollega anche al presente: in alcuni governi antidemocratici le figure dei Giusti vengono rimosse, accade in Polonia con i Giusti di Solidarność. Il lavoro sui Giusti è quindi molto utile in questo momento per meglio comprendere che cosa sta accadendo nel mondo.”

Bruno Marasà, già funzionario del Parlamento europeo, esperto di politica estera e comunicazione istituzionale, ha suggerito la possibilità che Gariwo e in generale la rete di chi si occupa di Giusti partecipino alla Conferenza per il futuro dell’Europa. Si tratta di una serie di dibattiti e discussioni avviati su iniziativa dei cittadini che consentiranno a chiunque in Europa di condividere le proprie idee e contribuire a plasmare il nostro futuro comune.

Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, ha ricordato la figura di Guelfo Zamboni, onorato al Giardino di Milano su sua proposta, per aver salvato ebrei italiani e greci. “Parlare di cultura è parlare di prevenzione, ha aggiunto, pensiamo per esempio al Ruanda dove c’è stato un genocidio terrificante, permesso dai francesi e dalle Nazioni Unite. Lo dico da giornalista, è difficile cercare la verità ma un giornalista deve avere il coraggio di farlo.”

Proprio sul Rwanda è intervenuta Françoise Kankindi, presidente di Bene Rwnada (figli del Rwanda), che, insieme a Gariwo e a Yolande Mukagasana, sopravvissuta e testimone del genocidio, porta avanti il progetto di un Giardino dei Giusti in Rwanda. “Il progetto della prevenzione dei genocidi è fondamentale, il Rwanda è stato un banco di prova per dimostrare che le nazioni che dovevano vigilare sul “mai più” non hanno agito e lo hanno permesso. Più di un milione di morti in Rwanda potevano essere salvati.”

Cristina Miedico, esperta in politiche culturali presso la Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività culturali, ha parlato dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottolineando l’importanza della cultura come espressione di valori, di memoria e di storia, e in particolare dell'obiettivo 16 Pace, giustizia e istituzioni forti. La Fondazione ha voluto quindi organizzare un ciclo d’incontri, al quale parteciperà anche Gabriele Nissim, per evidenziare il potenziale che la cultura rappresenta nella realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030.

Andrea Vitello, autore del libro di prossima pubblicazione Il nazista che salvò gli ebrei. La storia del salvataggio degli ebrei danesi, ha parlato delle atrocità in corso nello Xinjiang a danno della minoranza musulmana uigura. “In Cina gli uiguri è come se già non esistessero più: sono rinchiusi nei campi di rieducazione, divisi dalle famiglie, nelle scuole non se ne parla, ci sono solo due aerei a settimana che arrivano nello Xinjiang. Ciò che sta succedendo in Cina agli uiguri ricorda tremendamente altre atrocità della Storia. Ha aggiunto poi: “L’insegnamento dei Giusti a scuola è fondamentale, è importante studiare la Storia anche dal punto di vista di queste figure, le quali dimostrano che si sarebbe potuto agire in maniera diversa, c’era uno spazio di manovra perché il male si potesse evitare. I Giusti insegnano che verso le ingiustizie si può sempre agire.”

Hafez Haidar, accademico emerito e scrittore candidato nel 2017 al premio Nobel per la pace, ha richiamato l’attenzione su quello che sta succedendo nel suo Paese, il Libano, dove, dopo l’esplosione del 14 agosto 2020, una profonda crisi economica, politica e sociale sta mettendo in ginocchio la popolazione che ha bisogno di aiuti dal mondo e soprattutto dall’Europa. Ha dichiarato: “Il Libano deve rinascere da una nuova consapevolezza. La pace non si basa sulla forza, ma sul dialogo interreligioso globale, solo la cultura e il rispetto degli altri ci permettono di contrastare l’odio. I fabbricanti di morte continuano a produrre missili e carri armati, quante vite avremmo potuto salvare producendo cibo?”.

La storica Anna Foa ha ripreso infine le parole di Nissim sulla pluralità di posizioni esistenti sui temi dei Giusti. “Oggi credo che questa riunione di Gariwo rappresenti un salto in avanti, una nuova apertura. Bisogna approfondire i temi senza paura, senza temere la diversità di opinioni ma dando spazio alla discussione che arricchisce e che è uno degli strumenti fondamentali che Gariwo ha per andare sempre avanti.”

Annamaria Samuelli, co-fondatrice e responsabile della Commissione educazione di Gariwo, ha chiuso l’incontro con una promessa per il futuro: “La prevenzione è il nostro salto in avanti, che è stato preparato accuratamente con tanti approfondimenti e progetti. La didattica di Gariwo si impegnerà concretamente e con entusiasmo su questo fronte insieme alle migliaia di studenti che seguono il messaggio dei Giusti”.

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