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Il ricordo della Shoah nel calendario israeliano

un processo di guarigione dalle ferite?

Secondo il giornalista di Haaretz Don Futterman, il sionismo avrebbe pesato ideologicamente sulla scelta di quando commemorare l'Olocausto in Israele. I primi leader dello Stato ebraico stabilirono la data una settimana dopo Pessah e una prima del Giorno della Memoria dei Soldati Caduti dell'Indipendenza
Non fu scelta, per esempio, una data vicina a Tisha B'Av, la commemorazione tradizionale della distruzione dei due Templi di Gerusalemme. Secondo il giornalista di Haaretz ciò sarebbe dovuto al fatto che i sionisti volevano idealmente connettere alla Shoah le idee di esodo e libertà, esilio e catastrofe, seguiti dalla redenzione nazionale rappresentata dalla fondazione dello Stato di Israele. 

Questo serviva tra l'altro a tramandare l'immagine, un po' esagerata rispetto alla reale portata numerica della resistenza armata al nazismo, di un ebraismo combattente, fiero, sempre in prima linea e non inerme e ferito come i sopravvissuti dell'orrore nazista. Gli israeliani per decenni guardarono con un misto di compatimento e avversione a chi ricordava loro un passato di persecuzione e debolezza.

A Yom HaShoah tradizionalmente si ricordava Mordechai Anielewicz, eroe della rivolta del ghetto di Varsavia, la cui ricorrenza è anche vicina cronologicamente alla giornata israeliana della memoria. Un altro nome di questa è infatti Il giorno della catastrofe e dell'eroismo. 

Oggi Haaretz osserva un maggiore interesse dell'opinione pubblica israeliana per il coraggio quotidiano degli ebrei nel tempo di guerra, che cercarono di conservare la propria dignità, molto spesso senza armi. In parte, afferma, ciò dipende dai documentari che hanno spostato l'accento su questo tipo di "eroismo" piuttosto che su quello militare. 

Ci penserà la successiva festa dei Soldati Caduti a riportare la maggioranza degli israeliani, che non discende dai sopravvissuti dell'Olocausto, dalle "meta-riflessioni" sul numero delle vittime e sulla crudeltà dei nazisti al piano della proiezione di Israele fuori dal ruolo della vittima, sul presente e sul futuro. Che sia un processo di guarigione? 

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