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Il significato dell'essere un Giusto

di Giorgio Mortara, consigliere UCEI

Il pubblico all'evento "Fumetto e Memoria"

Il pubblico all'evento "Fumetto e Memoria"

Di seguito la riflessione di Giorgio Mortara, consigliere UCEI, sull'evento di Gariwo "Fumetto e Memoria: i Giusti parlano ai Giovani", tenutosi al Teatro Elfo Puccini il 28 gennaio 2016, nell'ambito delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. Giorgio Mortara ha valutato, insieme alla Commissione educazione Gariwo,  le opere create dagli studenti delle scuole che hanno partecipato al bando "Adotta un Giusto" e che sono stati premiati proprio durante l'iniziativa.

L’approccio all’esperienza dei Giusti offre ai giovani modelli di comportamento che li sollecitano a confrontarsi con le scelte etiche dell’agire personale in contesti difficili che richiedono l’assunzione di responsabilità, il coraggio di vincere l’indifferenza in difesa dei diritti umani.

Il Giusto aiuta il perseguitato dopo aver affrontato un profondo dilemma morale e superato il contrasto tra le leggi ingiuste dello Stato e il sentimento della propria libertà, dignità e felicità.

Secondo Levinas il Giusto è l’uomo che attua una forma di etica elevata in una situazione tale in cui può morire per l’altro ma non uccidere.

Ritengo molto significativo che questa manifestazione si sia svolta nell’ambito degli eventi organizzati per il Giorno della Memoria, perché non bisogna solo ricordare i genocidi e le nefandezze, le stragi commesse da popoli e regimi nel corso della storia, ma anche ricordare coloro che hanno fatto del bene e, nei momenti bui dell’umanità, sono stati capaci di compiere azioni in contrapposizione al decadimento morale nei più diversi contesti di persecuzione razziale, religiosa, politica e sociale.

Perché l’esempio dei Giusti abbia uno scopo educativo bisogna analizzare, far conoscere e capire le scelte che sono state fatte, i bivi a cui una persona si trova di fronte per rispondere alla barbarie e alla violenza per non subire più. Dall’analisi delle esperienze passate bisogna imparare ad affrontare le situazioni che si presentano anche in contesti diversi. Di fronte a un momento di crisi di valori è doveroso ricordare i Giusti che sono quei cittadini che non si fanno omologare nei tempi oscuri dell'Umanità e che rappresentano un esempio concreto per la prevenzione di ogni forma di persecuzione razziale, sociale o politica. Occorre avvicinare i giovani a queste figure di resistenti, di combattenti, offrendoli come esempio per promuovere l’impegno civile e l’assunzione personale di responsabilità perché scatti quel meccanismo di emulazione edificante indispensabile alla formazione di una coscienza civile.

Giorgio Mortara, rappresentante UCEI nell'Associazione Giardino dei Giusti di Milano

28 gennaio 2016

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Fumetto e Memoria: i Giusti parlano ai Giovani

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