Nel settembre 1945 nasceva “Sciesopoli ebraica”, la colonia dove 800 bambini e adolescenti sono tornati alla vita e al sorriso dopo la tremenda esperienza della deportazione nei lager.
Dal 15 al 29 settembre 2015 gli ex Bambini di Selvino e i loro discendenti parteciperanno a un’iniziativa volta a mantenere la memoria di quanto accaduto in quegli anni, a cui sarà presente anche un rappresentante di Gariwo - che il 27 settembre porterà i saluti dell’associazione. Il programma dell’iniziativa è disponibile nel box approfondimenti
Nel 2014 lo storico Marco Cavallarin, uno dei promotori della petizione Perché duri la memoria - lanciata per il recupero della struttura e della memoria dei Bambini di Selvino - ricordava l’importanza di Sciesopoli usando le parole di Sergio Luzzatto, che definiva la colonia “uno dei 5 posti più importanti d’Italia per quanto riguarda la storia della Shoah”.
Creata in epoca fascista come colonia per i ragazzi, dopo la fine della Seconda guerra mondiale Sciesopoli ospitò giovani profughi ebrei provenienti da ogni parte d’Europa, che a Selvino trovarono “un paradiso a lungo sognato, un castello da fiaba e a fatica si rendono conto di essere liberi, rinati a nuova vita”, come scrisse Aharon Megged nel 1997 nel suo Il Viaggio verso la Terra Promessa.
Fino al 1948 la colonia accolse circa 800 bambini, che poi trovarono la strada verso la Palestina con l’aiuto della comunità ebraica milanese, del Comune di Milano - proprietario della struttura -, della Brigata Ebraica e degli ex partigiani.
Un esempio importante, quello di Selvino, la cui memoria non deve essere perduta. Come ricordava Cavallarin, gli eventi di Sciesopoli dimostrano che “non ci sono solo il dolore, la sofferenza e il dramma della deportazione, ma c’è soprattutto il tentativo e il progetto di salvare le vite, di riportare bambini devastati in una situazione di vita normale”.