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Un Giardino per la responsabilità personale

Intervista a Piotr Jakubowski

In occasione dell'inaugurazione del Giardino dei Giusti di Varsavia del 5 giugno 2014, abbiamo parlato della creazione e dell'importanza di questo progetto con Piotr Jakubowski, direttore della Casa di Incontri con la Storia di Varsavia.

Come si  è arrivati alla creazione del Giardino dei Giusti di Varsavia?

Il cammino che ha portato alla nascita del primo Giardino dei Giusti in Polonia è iniziato qualche anno fa. L’ispirazione é venuta dall’Italia, dal Comitato GARIWO – la foresta dei Giusti, nella persona di Annalia Guglielmi. Dopo i primi incontri, parola dopo parola, prima è nato il Giardino virtuale di Varsavia sul portale Wefor, poi ci siamo impegnati per promuovere l’idea di istituire una Giornata Europea di Memoria dei Giusti e per questo abbiamo organizzato un concerto al Palazzo Reale di Varsavia.
La mobilitazione, a cui abbiamo dato il nostro contributo, ha avuto successo e il Parlamento Europeo ha deliberato l’istituzione della “Giornata Europea dei Giusti”, che ricorre il 6 marzo di ogni anno. Durante le celebrazioni della prima Giornata Europea, il 6 marzo 2013, nelle sale della Casa di Incontri con la Storia si è costituito il Comitato per la creazione del Giardino dei Giusti di Varsavia, presieduto dal premier Tadeusz Mazowiecki. Fra i suoi membri vi sono eminenti personalità della scena pubblica polacca e i rappresentanti di istituzioni molto importanti, i quali ritengono questo modo di fare memoria e di promuovere le figure che con i loro comportamenti si sono opposte ai totalitarismi, il più adeguato. Dopo poco più di un anno stiamo arrivando alla conclusione di questo cammino e il 5 giugno prossimo sarà inaugurato il Giardino di Varsavia in cui verranno piantati i primi sei alberi dedicati ai Giusti.
È importante sottolineare che la realizzazione del Giardino è stata resa possibile dalla disponibilità del capo e delle altre autorità del distretto di Wola, che ci hanno concesso un parco, in una parte di Varsavia straordinariamente significativa come luogo della Memoria.

Mi può dire qualcosa di più sul significato della localizzazione del Giardino?
 
Wola è una parte della città particolarmente segnata dalla storia drammatica di Varsavia soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale: a Wola c’era una parte del Ghetto, nelle immediate vicinanze del Giardino sorgeva il terribile carcere di Pawiak. Anche solo per questo mi sembra che sia la zona più appropriata per creare un luogo della Memoria, senza dimenticare che non lontano dal Giardino sorge il Museo della Storia degli Ebrei Polacchi. Tutto questo, inoltre, fa sì che questa parte di Varsavia sia particolarmente visitata anche dagli stranieri interessati a un percorso storico di Memoria. Per tutte queste ragioni la proposta del capo distretto di Wola - perché è stato lui a farsi avanti per primo, dopo aver letto sulla stampa del progetto di creare il giardino - ci è sembrata subito la soluzione ideale e siamo molto grati per questa opportunità.

Durante i lavori per la creazione del Giardino, avete incontrato difficoltà? Ci sono state contestazioni a questo progetto?

Stiamo parlando alla vigilia dell’inaugurazione, quindi voglio essere prudente. Fino ad ora l’idea del Giardino è stata accolta in generale in modo molto favorevole. Durante i lavori organizzativi per la creazione del Giardino abbiamo trovato un atteggiamento decisamente positivo sia delle istituzioni che degli uffici pubblici. Per ora non ci siamo scontrati neppure con obiezioni o critiche significative. C’è stato qualche caso isolato di dissenso, ma dovuto più a ragioni politiche, che di merito.

Come vengono scelte le figure da onorare?


Attraverso una discussione aperta all’interno del Comitato e un dibattito sulle candidature, che chiunque, oltre ai membri del Comitato, può far arrivare. Dopo la discussione la decisione viene presa con una votazione. Per quanto riguarda le prime sei figure si è trovata l’unanimità, in quanto ci è sembrato che rispecchiassero molto bene il carattere universale che vogliamo dare al Giardino.

L’inaugurazione del Giardino avviene il giorno dopo la “Festa della Libertà”, il venticinquesimo anniversario della caduta del comunismo in Polonia. Idealmente come si collegano questi due eventi?

Abbiamo unito queste due date intenzionalmente. Da cinque anni, cioè dal ventesimo anniversario delle prime elezioni semilibere, la Casa di Incontri con la Storia è incaricata di organizzare i festeggiamenti a Varsavia per la “Festa della Libertà”. Quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario e abbiamo avuto l’incarico di organizzare mostre, eventi, proiezioni di film e filmati d’epoca, e quindi abbiamo deciso di inserire nel calendario delle manifestazioni anche l’inaugurazione del Giardino, perché l’idea del Giardino dei Giusti aggiunge ai festeggiamenti una dimensione particolare: la responsabilità personale che alcuni uomini e donne si sono assunti per difendere la vita e la dignità dell’uomo in condizioni di oppressione. Questo mi sembra importante ricordarlo nel momento in cui facciamo festa perché venticinque anni fa quell’oppressione in Polonia è stata sconfitta. Questa coincidenza mi pare introduca un significato più profondo nella riflessione sulla libertà.

La Casa di Incontri con la Storia svolge un grande lavoro fra i giovani sulla Memoria e per l’educazione alla responsabilità civile. Come pensate di “usare” il Giardino per questo lavoro?

Il potenziale educativo del Giardino è stato sostanzialmente la ragione principale per cui abbiamo deciso di portare avanti questo progetto. Il lavoro sulla Memoria partendo da una prospettiva individuale, cioè avendo come punto di riferimento una biografia fa parte del metodo educativo della Casa di Incontri con la Storia, quindi vediamo il Giardino come un elemento permanente del nostro lavoro. Ancor prima che nascesse il Giardino avevamo preparato dei pacchetti educativi sui Giusti che sono stati inseriti nel Giardino Virtuale su Wefor. Adesso abbiamo intenzione di coordinare ancora di più queste iniziative dando sempre maggior risalto alle figure dei Giusti. Inoltre, questa dimensione educativa rivolta ai giovani è stata sottolineata con molta chiarezza anche dai membri del Comitato.
Credo che attorno al Giardino nasceranno molte forme e occasioni di lavoro che si potranno svolgere qui nella Casa di Incontri con la Storia, nelle scuole, o sotto gli alberi del Giardino.

Annalia Guglielmi, esperta di Polonia ed Europa dell'Est

4 giugno 2014

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