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Dizionario "vivente": parole dei Giusti, parole per noi

percorso didattico per scuole secondarie di primo grado

Target L'attività si rivolge a studenti di scuola secondaria di primo grado (classi seconde e terze)
Durata Tempo di svolgimento dell'intera attività 6 ore
Materiali Laboratorio o aula con collegamento internet, cartelloni, post-it
Modalità di svolgimento Una prima fase in gruppi di lavoro cooperativi e una seconda a classe intera

Introduzione

Rendiamo attuale per noi il dizionario dei Giusti attraverso la riflessione sulle loro parole.

Il percorso

1. Chi sono i Giusti?
Divisi in piccoli gruppi, gli studenti, cliccando questi link, dovranno ricercare una definizione del concetto di Giusto, quindi elaborarne una personale e confrontala con quella dei propri compagni.

2. Adottiamo un Giusto
Divisi in piccoli gruppi, gli studenti sceglieranno il Giusto o i Giusti da approfondire tra quelli onorati da Gariwo. Con le informazioni trovate costruiranno la Carta d'identità del Giusto, contenente: nome e immagine del Giusto, periodo storico, luogo (inserire una cartina del luogo), in che modo ha agito e perché, in quale contesto.

3. Il dizionario dei Giusti
Ai Giusti possiamo associare alcune "parole" che indicano i loro comportamenti e i valori che hanno seguito quando hanno scelto di compiere l'azione "giusta" per cui li ricordiamo. Ad esempio, fra le parole proposte dal dizionario, scegliamo la parola Bene. Che valore ha avuto questa parola per il Giusto o i Giusti che abbiamo adottato? Che valore può avere questa parola per ognuno di noi?
Vogliamo rispondere a questa domanda, partendo dalla lettura delle parole che un papà rivolge a sua figlia, attraverso le quali cerca di ragionare su cos'è il Bene e su come raggiungerlo.

Il "Bene" è ciò che produce approvazione e affetto.
Quando avevo due o tre anni, istintivamente consideravo "Bene" quegli atti o quei pensieri che venivano premiati con gratificazioni di varia natura, come il bacio della mamma o il regalo del papà. Nella mia mente molto presto si formò l’associazione fra i premi o gli elogi e ciò che dovevo considerare Bene. Ogniqualvolta venivo premiato mi reputavo buono per il fatto di essere premiato. È frequente questo passaggio. Essere buoni produce come conseguenza l’essere approvati, riconosciuti. Il riconoscimento più importante deriva dall’affetto, perché è dall’affetto che riceviamo sicurezza.
 
Ciò che conta è lo sforzo per migliorare.
Tuttavia dobbiamo riconoscere che dentro di noi esistono impulsi contrari, esistono passioni e bisogni che abbiamo l'urgenza di soddisfare e che non sempre coincidono con ciò che viene considerato "Bene". Non si è migliori se si appare ciò che non si può essere. Ciò che ci migliora è lo sforzo. E noi siamo sempre soggetti a miglioramento.
(Salvatore Pennisi)

5. Le riflessioni dei ragazzi
Gli studenti, divisi in piccoli gruppi, dovranno scrivere su dei post it di diversi colori pensieri, idee, riflessioni, risposte agli interrogativi sollecitati dal testo letto e dalle azioni dei Giusti adottati. Quali azioni di Bene hanno compiuto i Giusti che abbiamo conosciuto? Quali azioni di Bene riconosciamo intorno a noi, nella nostra vita di tutti i giorni? Quali azioni di Bene riconosciamo attraverso la cronaca dei quotidiani? Cos'è il Bene per ognuno di noi? Quali comportamenti lo contraddistinguono nella vita quotidiana? Quali difficoltà e passioni contrarie lo ostacolano? Quali sforzi è necessario compiere per avvicinarci al Bene? Come possiamo sviluppare la capacità di capire lo stato d'animo degli altri? Un rappresentante di ogni gruppo attaccherà i post-it su un cartellone, al cui centro ci sarà scritta la parola "BENE". I post-it verranno raggruppati a seconda dell'aspetto considerato: il Bene per il/i Giusto/i, il Bene intorno a noi, difficoltà e passioni contrarie, cos'è il Bene, comportamenti di Bene, come sviluppare l’empatia, altri aspetti.

6. Il dibattito collettivo.
La lettura dei post-it elaborati dai vari gruppi darà vita ad una riflessione collettiva sulla parola "Bene". A conclusione dell'attività, individualmente o collettivamente, individuerete un gesto di Bene che è possibile compiere nella vostra realtà.

Conclusioni

A conclusione del lavoro scrivete una lettera alla redazione di Gariwo, in cui raccontate il percorso svolto, le riflessioni o le proposte emerse dal diario e inviate alcuni dei materiali prodotti.