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Simeen Hussein al Liceo Rummo di Benevento

l'incontro con la madre di Faraaz Hussein

"Le luci del quartiere Gulshan accoglievano turisti e residenti in quella calda notte d’estate, quando il profumo del tè, confuso con quello delle acque del Buriganga, avrebbe lasciato il posto all’odore degli spari e della morte, in una Dacca martirizzata dalla furia di pochi folli. Anche Faraaz è nell’Holey Artisan Bakery, il locale in cui i terroristi hanno fatto irruzione e preso in ostaggio i clienti: non ci sono possibilità di trattare, sono jihadisti, sono pronti a morire e non esitano ad uccidere. Anche Marco, Nadia, Vincenzo, Simona sono lì: stanno per essere ammazzati. «Solo chi saprà recitare il Corano sarà salvo!». Al tavolo di Faraaz ci sono le sue amiche Tarishi, di origini indù, e Abinta, di famiglia musulmana non praticante. Inutile chiedere loro di recitare i versetti del Corano per aver salva la vita. Solo Faraaz può farlo: la sua formazione musulmana glielo permette, ma gli è stato inculcato il rispetto e la tutela per l’altro ed un atteggiamento egoistico lo avrebbe comunque segnato profondamente per il resto della vita. È per questo che sceglie la morte: «Reciterò i versetti del Corano, ma lo farò anche per le mie amiche. Senza la loro vita non ci sarebbe salvezza per la mia.»

Faraaz ha vent’anni e ad affermare di voler vivere non sono le sue implorazioni, ma il suo sguardo, non le sue preghiere, ma il candore di un’età vissuta con responsabilità e generosità, non il suo diritto, ma il suo senso di giustizia.
Quello di cui parliamo è un sogno, il sogno di vivere in un mondo in cui chi siede accanto a noi, pur di vederci al sicuro è pronto a morire; il sogno di sentirsi Giusti senza dover rispettare alcuna legge scritta; il sogno di trovare la vita nella vita esemplare di chi non teme la morte. Quello di Faraaz è un sogno unico, che proprio grazie a Faraaz è diventato realtà".

Con queste parole gli studenti del Liceo Scientifico Rummo di Benevento hanno scelto la figura di Faraaz Hussein come Giusto da onorare nel Giardino dell’Istituto. In questo Liceo, lo scorso novembre, è stata accolta a Benevento Simeen, la madre di Faraaz. Il giovane, bengalese e musulmano, durante l’attentato del 1 luglio 2016 a Dacca ha rinunciato a salvarsi per non lasciare le sue amiche, che con lui si trovavano al ristorante Holey Artisan.

Leggi l’articolo di Alessandra Renis comparso sulla Gazzetta di Benevento e scopri la biografia completa di Faraaz Hussein.

3 dicembre 2019

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