Il 5 Marzo - in occasione della Giornata dei Giusti 2021 - si è tenuta al Giardino dei Giusti di Milano la cerimonia di consegna delle pergamene per i nuovi Giusti onorati al Giardino Virtuale “Giusti del Monte Stella”. A questo link sono visibili loro alberi nel Giardino Virtuale area Monte Stella e tutte le biografie: https://it.gariwo.net/giardini...
Il Giardino Virtuale “Giusti del Monte Stella”, ospitato sul sito di Gariwo, nasce nel 2017 per accogliere le segnalazioni e le testimonianze sempre più frequenti su figure dimenticate o ancora sconosciute. Lo spazio virtuale riproduce quello del Monte Stella, proprio per sottolineare la complementarietà dei due luoghi.
La cerimonia ha visto la presenza della Senatrice Liliana Segre, proponente di una delle candidature dei Giusti onorati.
Di seguito i testi delle pergamene per i Giusti onorati:
Eugenio Damiani
Antifascista, insieme alla famiglia durante il secondo conflitto mondiale trasformò la sua casa in un fondamentale punto d’incontro per gli oppositori al regime. Medaglia d’oro alla Memoria, fu catturato a Milano dalla polizia repubblichina e condotto a Bolzano, dove morì durante la deportazione.
Alessandro Cofini
Cittadino abruzzese, nonostante il costante rischio dell’arresto e della fucilazione, aiutato dai fratelli Armando, Enrico e Giuseppina e dalla matrigna Berardina, ospitò nella propria casa la famiglia ebrea Nathan, nascondendo i perseguitati per due mesi e permettendo loro di sfuggire alla deportazione.
Giorgio Paglia e Maria Lucia Vandone (Cicci)
Antifascisti, durante il secondo conflitto mondiale si impegnarono con generosità, a rischio della propria vita, nel salvataggio di alcuni bambini ebrei dalla persecuzione, nascondendoli in un’abitazione a Lanzo d’Intelvi e aiutandoli, nottetempo, a oltrepassare il confine con la Svizzera. Paglia, nonostante la promessa di grazia, pur di non abbandonare i propri compagni, morì fucilato dai fascisti, mentre Maria Lucia dedicò l’intera vita ai ricordi e agli ideali comuni.
Maria Mascaretti
Funzionaria dell’anagrafe del Comune di Voghera, si prodigò per mettere in salvo numerosi cittadini ebrei, nascondendoli nella propria dimora e togliendo dallo schedario anagrafico i cartellini corrispondenti, salvando quanti più individui possibili dalla persecuzione e dalla deportazione.
Famiglia Sopianac
Proprietari di una raffineria di petrolio nei dintorni di Zagabria, utilizzarono i locali dell’azienda come luogo sicuro per nascondere gli ebrei dopo le leggi razziali. Franjo Sopianac acquisì permessi di lavoro per giovani uomini e donne, mentre il figlio Ivan e la moglie Lela, a rischio della vita, si presero cura degli anziani e dei bambini, nascosti nello stabilimento o nella loro stessa casa.
Erich Eder
Ufficiale Comandante della Wehrmacht a Mombaroccio, sulle colline di Pesaro, strinse amicizia con Padre Sante Raffaelli, frate francescano che nel suo convento nascondeva oppositori e diverse famiglie ebree. Scoperta la presenza dei perseguitati, Eder decise coraggiosamente di contravvenire agli ordini, rifiutandosi di denunciare l’accaduto e impegnandosi solennemente a non arrestare i fuggiaschi.
Maurizio Lazzaro de’ Castiglioni
Comandante della Divisione alpina Pusteria, nel 1943 fece intervenire i suoi soldati per la liberazione di prigionieri ebrei rinchiusi dalla polizia francese ad Annecy e chiese con grande determinazione al prefetto francese dell’Isère di dichiarare illegittimo l’arresto degli ebrei di qualunque nazionalità nel territorio sotto controllo italiano, trasformando Grenoble e la sua regione in un rifugio per ebrei francesi e stranieri.
Susanna Aimo
Fedele e onesta governante della famiglia Segre fin dai primi del novecento, rimase al servizio della famiglia anche durante gli anni delle persecuzioni contro gli ebrei, nonostante la legge lo impedisse. Pronta a correre pericoli per ogni componente della famiglia Segre, ne conservò con devozione e rispetto gli oggetti durante la deportazione per poi restituirli a Liliana Segre al termine del conflitto.