"Moshe Bejski ci ha lasciato una preziosa eredità. La sua ricerca dei Giusti ci ha insegnato che si può intervenire contro il Male, con un atto di Bene, anche senza diventare martiri; che si può aiutare un perseguitato con un semplice gesto, purché si abbia la spinta morale a farlo; che non esistono barriere, né di etnia, né di religione, né di credo ideologico o politico, quando si mette l’uomo al centro del proprio mondo di valori. Infine ci ha dimostrato che il modo migliore per salvaguardare l’esempio dei Giusti è di sentirci noi tutti, in prima persona, responsabili verso di loro, come loro si sono sentiti responsabili verso degli altri esseri umani. Raccogliere l’eredità di Moshe Bejski significa ripercorrere la sua strada, per valorizzare i Giusti di ogni parte del mondo, dovunque e ogni volta che sono stati perpetrati dei genocidi o altri crimini contro l’umanità".
Così scrivevamo anni fa per ricordare il promotore del Giardino dei Giusti di Gerusalemme.
Oggi Ayala Shahaf, nipote di Moshe ed Erika - la quale era zia di suo padre, Igal Tal - ha voluto condividere con noi immagini pubbliche e private della coppia, facendoci pensare ancora una volta al grande esempio che da loro ci è giunto.
Ayala Shahaf, nipote di Moshe ed Erika