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Inaugurazione del Giardino di Jesi

Primi Giusti onorati: Bartali e la famiglia Virgili

Alla cerimonia di inaugurazione del Giardino hanno partecipato gli studenti, il corpo docenti, e Gioia Bartali, nipote del grande campione di ciclismo. Ha raccontato storie e aneddoti sul nonno, un uomo semplice ma determinato che mantenne sempre il più stretto riserbo sul suo operato, nella convinzione che amava ripetere che “il bene si fa ma non si dice”.  Anche se non ha partecipato fisicamente, Charlotte Fullenbaum, salvata dalla famiglia Virgili e che oggi risiede a Los Angeles, dopo aver incontrato i ragazzi in video chiamata nei giorni precedenti all'evento, ha inviato un messaggio di saluto condiviso durante la cerimonia. 

Nel corso della mattinata sono stati letti testi di Gabriele Nissim, Presidente di Gariwo, della poetessa Halina Birenbaum, sopravvissuta alla Shoah, e la lirica del poeta turco Nazim Hikmet “Alla vita”, inno alla vita e alla speranza.

Le due targhe di terracotta in onore dei primi due Giusti scelti e a cui è stato intitolato il Giardino, sono state realizzate presso il liceo artistico  e affisse su una parete della scuola che riporta l’immagine di un albero, il cui bozzetto è opera di Joè Rossetti, studentessa della classe 1^A, riprodotto in copie con la tecnica dell’incisione, di cui alcune copie sono state donate agli ospiti.

Il Giardino dei Giusti si arricchirà ogni anno di nuovi nomi e testimonianze preziose di cui è importante diffondere la memoria.

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