Auschwitz non finisce mai: “lo spettro” attraverso il quale leggere e rileggere la crudeltà umana
recensione di Pietro Barbetta
Come possiamo pensare che sia possibile mantenere la memoria di Auschwitz, quando le sue insegne vengono usate da gruppi antisistema, tali i sedicenti no-vax, per paragonarsi ai perseguitati della Shoah? come possiamo mantenere la memoria dell’unicità di Auschwitz, quando il dittatore russo prende la scusa di de-nazificare l’Ucraina per invaderla, raderla al suolo, massacrare bambini, giovani, donne, uomini?