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Gariwo inaugura il primo Giardino dei Giusti in Iraq

La cerimonia di inaugurazione si terrà ad Halabja martedì 18 ottobre

Sorgerà ad Halabja, dove nel 1988 si compì il genocidio dei curdi da parte di Saddam Hussein. Il 18 ottobre si terrà l’inaugurazione insieme alle istituzioni locali, all’università e alla rete delle associazioni curdo-irachene. I primi Giusti onorati saranno Gino Bartali, Irena Sendler, Denis Mukwege, Raphael Lemkin, Moshe Bejski, Hammo Shero, Wangari Muta Maathai e Alganesh Fessaha. Il Giardino è al centro di Green Halabja, un progetto internazionale per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici nella regione.  

Il 16 marzo 1988, durante la guerra tra Iran e Iraq, l’esercito iracheno uccise circa 5000 curdi di Halabja attraverso armi chimiche. Una rappresaglia contro la popolazione curda che, secondo Saddam Hussein, non aveva posto sufficiente resistenza al nemico iraniano. Ad oggi l’attacco contro i curdi di Halabja è il più grande massacro condotto attraverso armi chimiche nella storia dell’uomo.

Riconosciuto come genocidio con una serie di risoluzioni dai parlamenti di Svezia, Norvegia, Regno Unito e Corea del Sud, l’Anfal – così chiamato dai suoi perpetratori richiamandosi a una sura coranica – rappresenta una pagina di violenza indelebile della storia curda, che fra il 1988 e il 1989, portò alla distruzione di interi villaggi, stragi di civili (di cui quella di Halabja fu la più violenta) e deportazioni di massa.

Secondo un’indagine medica delle Nazione Unite, durante l’attacco fu utilizzata l’iprite, che causò danni sanitari e ambientali che continuano a segnare questo luogo e le vite dei suoi abitanti. Ancora oggi infatti, a distanza di quasi 35 anni, gli abitanti di Halabja continuano a soffrire per malattie respiratorie, malformazioni fisiche e altre patologie riconducibili agli effetti dell’attacco chimico.

I drammi del passato si intersecano alle crisi contemporanee: Halabja ospita circa seimila rifugiati provenienti dalle aree yazide dello Sinjar, da altre parti dell’Iraq e della Siria. Inoltre, a pochi chilometri dalla città, la protesta dei curdi iraniani che chiedono diritti e miglioramento delle proprie condizioni viene repressa nel sangue.

Proprio ad Halabja, in questo contesto così importante per la regione, nascerà il primo Giardino dei Giusti dell’Iraq, frutto di una intensa collaborazione tra la Fondazione Gariwo, la ong locale NWE e l’associazione milanese di volontariato Dare.ngo. L’inaugurazione si terrà al Giardino (nei pressi del Governatorato) martedì 18 ottobre alle 10 locali. Il giorno successivo, mercoledì 19 (sempre alle 10), l’Università di Halabja ospiterà un convegno sul rapporto tra ambiente e prevenzione dei genocidi. A rappresentare la Fondazione Gariwo ci sarà Joshua Evangelista, responsabile dell’ufficio stampa, che terrà una relazione sul senso del Giardini dei Giusti.

Durante la cerimonia, a cui parteciperanno le autorità del Governatorato di Halabja, le principali istituzioni culturali della regione e la rete di tutte le associazioni locali, verranno onorate figure che in vari contesti, a partire dalla Shoah, hanno salvato vite umane o si sono battute per la prevenzione dei genocidi e per difendere la dignità umana. I Giusti onorati saranno Moshe Bejski (l’uomo che creò il Giardino dei Giusti di Gerusalemme), Raphael Lemkin (il giurista ebreo polacco che coniò il concetto di genocidio), Hammo Shero (il leader yazida che protesse centinaia di armeni durante il genocidio), Gino Bartali e Irena Sendler (le cui azioni contribuirono a salvare migliaia di ebrei in Italia e in Polonia), l’ambientalista keniota Wangari Muta Maathai, il medico congolese premio Nobel Denis Mukwege e Alganesh Fessaha (presidente della ong Ghandi e impegnata nel sostegno dei rifugiati di Africa e Medio Oriente).

I Giusti sono stati scelti dalla Fondazione Gariwo insieme a una delegazione scientifica dell’Università e a NWE, un’organizzazione locale che da anni si batte per i diritti delle donne e che assiste i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sull’ambiente. La scelta è ricaduta su figure importanti a livello mondiale per la prevenzione dei genocidi, il salvataggio dei migranti e la difesa dell’ambiente; donne e uomini le cui storie possano in qualche modo tracciare la strada per la ricerca di figure locali che salvarono vite umane durante il genocidio del 1988. È a loro, infatti, che è dedicato il Giardino di Halabja.

Il Giardino sorgerà in un’area dismessa di circa 7000 mq adiacente alla sede del Governatorato di Halabja. Da più di un anno gli attivisti locali, grazie al sostegno della Fondazione Gariwo, hanno bonificato l’area e piantumato alberi. Oltre che a dare un senso globale della prevenzione dei genocidi, che unisca le cause di tutti i popoli che subiscono ingiustizie e massacri, il Giardino nasce con l’obiettivo di diventare il polmone verde della città, in una regione in cui mancano gli spazi verdi e i cui abitanti patiscono un forte inquinamento atmosferico e una duratura siccità.

Il Giardino è al centro del progetto “Green Halabja”, di cui Gariwo fa parte con altre organizzazioni internazionali, che mira a fornire spazi verdi alla città e a renderla la prima “senza sacchetti di plastica”. Un ruolo importante nello sviluppo del Giardino lo ha avuto anche Dare.ngo, un’associazione milanese di cooperazione internazionale che da anni organizza attività umanitarie nel Kurdistan iracheno.

Dal 1999 Gariwo lavora per diffondere le storie dei Giusti e per prevenire nuovi genocidi. A partire dal suo impegno sono nati oltre 150 Giardini dei Giusti in tutto il mondo. Nel 2012 il Parlamento europeo ha istituito la Giornata dei Giusti, che viene celebrata ogni 6 marzo.

11 ottobre 2022

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