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Amman: una stele per i Giusti

nel giardino dell'Ambasciata d'Italia

La stele posta nel giardino della Residenza dell'Ambasciatore d'Italia ad Amman

La stele posta nel giardino della Residenza dell'Ambasciatore d'Italia ad Amman

La scopertura di una stele con la scritta: “C’è un albero per ogni Giusto”, nel giardino della Residenza dell’Ambasciatore d’Italia ad Amman, ha concluso le cerimonie per l’inaugurazione del Giardino del Bene, nato dalla collaborazione tra Gariwo e la ONG EcoPeace Middle East, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia ad Amman.

Il Giardino è all'interno dello Sharhabil Bin Hassneh Eco Park, riserva naturale nella Valle del Giordano creata nel 2004 da un gruppo di volontari che hanno risanato l’area, dotandola di strutture eco-compatibili per ospitare turisti e organizzare attività educative per i giovani.

Sette alberi sono stati piantati in onore di altrettante personalità giordane che si sono distinte nella battaglia contro il terrorismo e nella difesa della natura e dell’identità culturale del Paese. Tra loro spicca il pilota dell’aeronautica reale giordana Moath Al Kasasbeh, arso vivo dai terroristi dell’ISIS dopo che il suo aereo era stato abbattuto in territorio siriano nel gennaio 2015.

Gli altri alberi sono stati dedicati a Wasfi Al Tal, il primo ministro assassinato da Settembre Nero al Cairo nel 1971; Rox bin Al Azizi, giornalista autore di numerosi libri sul patrimonio culturale giordano; Anis Mansour Muasher, fondatore della Royal Society for Conservation of Nature; Ismail Khader, noto come il “gigante della canzone giordana” e alle attiviste Zaha Jarnadaneh Manko, fondatrice di un centro all’avanguardia per i diritti dei bambini e Haifa’a Al Bashir, prima donna a rivestire il ruolo di insegnante in Giordania.

Questo Giardino è il terzo creato da Gariwo in Medio Oriente, dopo quelli di Neve Shalom - Wahat el Salam ("oasi di pace" in ebraico e arabo) in Israele nel 2015 e Tunisi nel 2016.

La Giordania è un Paese esemplare di fronte ai problemi del nostro tempo: ha accolto milioni di profughi, è in prima linea per la difesa dell’ambiente, è un grande baluardo contro la minaccia terroristica. Con questo Giardino, che ospita gli alberi per due attiviste, la Giordania ha lanciato un messaggio di grande importanza per il Medio Oriente: l’uguaglianza tra uomini e donne”, ha detto Gabriele Nissim, Presidente di Gariwo. “Ricordare due vittime del terrorismo significa inoltre dire al mondo che la battaglia contro il terrore si può vincere insegnando ai giovani il valore fondamentale della vita umana”.

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano ha inviato un messaggio di sostegno all’iniziativa, che è stato letto dall’Ambasciatore d’Italia ad Amman Giovanni Brauzzi durante la cerimonia di ieri. “Onoriamo persone che hanno saputo intraprendere coraggiosi percorsi di cambiamento, che hanno difeso la convivenza civile ed investito nel progresso della loro società” ha sottolineato il Ministro. “L’Italia sarà sempre al fianco di quanti, al di là di fedi, culture e tradizioni diverse, trovano nel dialogo e nel rispetto reciproco la chiave per progredire sul terreno della tutela integrale della dignità umana”.

Oltre a Nissim e all’Ambasciatore Brauzzi, sono intervenuti i familiari dei Giusti onorati, un rappresentante del Ministero della Cultura giordano e le autorità locali, l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrari e Munqeth Mehyar, direttore di EcoPeace Middle East, organizzazione che unisce ambientalisti giordani, israeliani e palestinesi per la salvaguardia dell’ambiente e la cooperazione pacifica verso uno sviluppo sostenibile.

Le biografie delle figure onorate al Giardino del Bene:

Moath Al Kasasbeh (1988-2015), ufficiale, pilota da caccia della Regia Aeronautica Giordana è stato catturato e arso vivo in una gabbia dall’ISIS nel 2015. Le immagini della sua brutale uccisione hanno sconvolto il mondo intero e provocato l’immediata reazione giordana contro i jihadisti.

Wasfi Al Tal (1919-1971), politico giordano, tre volte Primo Ministro tra il 1962 e il 1971, ha dato impulso all’agricoltura, combattuto il terrorismo e la corruzione e reso obbligatoria l’istruzione per i giovani. È stato assassinato al Cairo nel 1971 da Settembre Nero.

Rox bin Al Azizi (1903-2004) scrittore e primo giornalista giordano, è stato presidente della Jordanian Writers Association e membro della International Association of Human Rights. Ha ricevuto i più importanti riconoscimenti per l’impegno nella tutela e diffusione del patrimonio culturale giordano.

Haifa’a Al Bashir (1931-present), attivista giordana per i diritti delle donne, ha fondato un orfanotrofio nel 1970 ed è stata presidente della Jordanian Women’s Union. Ha dato vita a diverse iniziative a favore degli anziani e dei bisognosi e ricevuto numerosi premi per il contributo dato alla società giordana.

Zaha Jarnadaneh Manko, attivista giordana per i diritti dei bambini, è la fondatrice dello Zaha Cultural Centre for Children, centro all’avanguardia nelle cure per la crescita fisica, mentale ed emotiva dei più piccoli.

Anis Mansour Muasher (1932-2001), pioniere dell’industria farmaceutica giordana, ha ricoperto la carica di ministro (Trasporti e Finanza) ed è stato fondatore della Royal Society for Conservation of Nature e membro dell’Arab Centre for Human Rights. Si è impegnato per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente.

Ismail Khader (1939-2015), il “gigante della canzone giordana”, attraverso la musica ha celebrato la poesia e la cultura del suo Paese.

Nella sezione Approfondimenti è disponibile la rassegna stampa riguardante il Giardino del Bene.

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