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Giardino di Halabja

Servire sempre la comunità, nonostante la minaccia islamista, la corruzione e la siccità

Sopravvissuto al genocidio del 1988, Qayssar è l'animatore dell'organizzazione NWE, con la quale lotta, in maniera pionieristica, affinché la memoria del Genocidio sia connessa alle lotte di oggi: libertà di espressione, diritti delle donne, salvaguardia dell'ambiente. Alla vigilia del 35esimo anniversario del genocidio di Halabja, Qayssar racconta a Gariwo le sfide più grandi di questa comunità di confine - tra minaccia islamista, corruzione, crisi energetica e siccità - in uno dei momenti più delicati nella storia della regione.


Dove ci fu l’attacco chimico torneranno i melograni

Il reportage da Halabja (Iraq) di Specchio della Stampa del 5 marzo firmato da Joshua Evangelista, responsabile della comunicazione della Fondazione Gariwo.


A che cosa serve il Giardino dei Giusti di Halabja

Quello che successe il 16 marzo 1988 ad Halabja, uno dei centri culturali più importanti del Medio Oriente, è la rappresentazione plastica di decenni di violenze. È importante capire questo contesto di distruzione per avere un’idea della portata dell’inaugurazione del Giardino dei Giusti nel luogo dove è avvenuto, probabilmente, il più grande massacro condotto attraverso armi chimiche nella storia dell’uomo. Ma il Giardino di Halabja non può essere solo un luogo di memoria: da qui deve nascere un progetto concreto per prevenire nuovi genocidi attraverso il lavoro delle associazioni locali.


I Giardini dei Giusti nel mondo arabo e l'uscita dalle mie paure

Di fronte a dei pregiudizi che impediscono di vivere la propria autenticità, si può scegliere la strada di vivere da marrani nascondendosi come facevano gli ebrei spagnoli dopo l’Inquisizione (come in parte mi capitava), oppure lamentarsi come vittime perenni, considerando impossibile cambiare lo stato delle cose. Così, non solo si sceglie la resa, ma si rinuncia alla bellezza e alla ricchezza di sentirsi cittadini del mondo intero. Oppure, si può scegliere un’altra possibilità. Affrontare di petto i pregiudizi e, con intelligenza, rompere le barriere sul campo di battaglia. È il soft power delle idee universali della giustizia che può diventare più forte di ogni pregiudizio.


Dal nuovo Giardino dei Giusti ad Halabja, un messaggio per la prevenzione dei genocidi

Con la nascita di questo Giardino dei Giusti, non avete ricordato soltanto le figure morali del vostro Paese, ma i Giusti di tutto il mondo che si sono battuti contro i genocidi di ieri e di oggi. I Giardini dei Giusti non sono soltanto un luogo simbolico, ma lo strumento culturale che deve servire a tutta l’umanità per denunciare e prevenire ogni genocidio.


Giardino di Halabja

Halabja

Il 18 ottobre 2022 è nato il Giardino dei Giusti ad Halabja, il primo in Iraq.

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