Gariwo
https://it.gariwo.net/rubriche/agora-degli-insegnanti/imparare-giocando-lungo-i-sentieri-dei-giusti-11455.html
Gariwo

Imparare giocando lungo "I sentieri dei Giusti"

il parere di due operatrici culturali

La signora Sistina Rovelli e Francesco D’Adamo durante la premiazione del concorso letterario rivolte alle scuole

La signora Sistina Rovelli e Francesco D’Adamo durante la premiazione del concorso letterario rivolte alle scuole

Lo scorso anno scolastico si è aperto con la distribuzione alle scuole di Milano del prodotto realizzato da operatori Gariwo, in nome e in collaborazione con l’Associazione che gestisce il Giardino del Monte Stella (che vede, oltre a Gariwo, la presenza del Comune di Milano e dell’UCEI). Tale prodotto è la scatola gioco ”I sentieri dei Giusti” pensata come un’opportunità creativa di entrare nel giardino dei Giusti, per conoscerne la realtà, la missione e la valenza.

Abbiamo sottoposto questo gioco al parere di alcuni esperti di materiale culturale per ragazzi, per verificare, anche con loro, l’efficacia del prodotto realizzato. Ho pertanto rivolto alcune domande in forma di dialogo alla signora Sistina Rovelli e a Chiara Morandi.

Sistina Rovelli, laureata in Filosofia, è la titolare dell’omonima “Libreria Sistina” a Rovellasca (Como) specializzata per Ragazzi, Insegnanti e Montagna (www.libreriasistina.it). Il 21 marzo 2014 ha festeggiato i 18 anni di attività della Libreria che è diventata negli anni punto di riferimento per scuole e biblioteche, non solo della zona, per l’offerta di corsi e un Concorso letterario giunto alla V^ edizione. I docenti trovano valido materiale e sicuro supporto; gli scrittori che si rivolgono al mondo dell’infanzia, nel confronto con Sistina e i suoi collaboratori trovano critici autorevoli e sinceri divulgatori delle loro opere. La stessa Sistina organizza e coordina corsi di aggiornamento e conferenze rivolte a bibliotecari, educatori, insegnanti e genitori.

Chiara Morandi, laureata in Lettere Moderne, insieme a Giovanni Benzi, è collaboratrice della titolare. Da dieci anni si dedica alla conduzione dei percorsi di lettura in Libreria, nelle scuole e nelle biblioteche, e ai laboratori creativi per bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni.

Gariwo si attiva da anni nella promozione del tema dei Giusti nel mondo della scuola, costruendo occasioni di confronto e riflessione con docenti e studenti e creando strumenti didattici in grado di interagire con la promozione della cultura a più ampio respiro. Alla luce della vostra esperienza ritenete che il gioco esaminato sia in grado di coinvolgere i ragazzi e di incuriosirli verso un tema di per sé non semplice?

Ci siamo trovate di fronte un gioco in scatola che ci ha permesso di “conoscere” attraverso una modalità accattivante. L’azione di gioco, nelle sue diverse fasi, invoglia a conoscere i protagonisti presentati nelle schede di approfondimento allegate. Schede, peraltro, che risultano agili, ma al contempo esaustive: dedicate ai singoli personaggi, sono redatte in modo da permettere la conoscenza degli individui considerati in relazione agli avvenimenti che hanno caratterizzato la loro vita e sviluppato il loro carattere. Non è possibile ignorare il tipo di scelta effettuata dai Giusti in contesti tanto difficili. Questo colpisce ed è significativo per ogni età. Proprio a causa della specificità dei luoghi e degli eventi, le schede risultano eterogenee mentre il lettore/giocatore forse gradirebbe uno schema comune a tutte poiché questo renderebbe più agevole la fruizione.

La scatola didattica comprende un fumetto: protagonista Moshe Bejski, presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem, che apre e conduce la narrazione sul mondo dei Giusti rivolgendosi come un moderno nonno a quattro bambini. È prorio nel fumetto che si aprono i quadri di vita dei personaggi approfonditi nelle schede. Questo, che è la base di partenza di tutto l’itinerario e il collante dei singoli elementi, riesce in questa sua funzione?

Il fascicolo realizzato a fumetto è redatto in una grafica piacevole e di buona fattura. Simpatico è il pretesto attraverso il quale s’introduce il mondo dei Giusti. Riesce nel suo intento, ma a nostro avviso non è di semplice lettura. Presenta diversi snodi che per la forma letteraria scelta non sono sempre chiari. Il fumetto ha una sua forma narrativa sintetica, essenziale e per questo non sempre sono chiari salti temporali e spaziali così distanti fra loro. Sicuramente crea curiosità e induce a ricercare informazioni più ampie. È uno strumento che piace ai bambini e che permetterà loro di avvicinarsi al tema.

Da quanto espresso emerge da parte vostra attenzione ed interesse verso il tema dei Giusti: è questo un ambito che conoscete? Gariwo nella sua azione informativa e formativa evidenzia un aspetto “nuovo” per dare significato agli snodi tragici della nostra storia, propone una visione se possibile positiva, mettendo in luce non tanto il male subito, quanto il bene operato dai singoli con atti personali di responsabilità civile e morale. Condividete questo principio e lo ritenete significativo per il mondo dei ragazzi?

Attraverso il mondo dell’informazione conosciamo alcuni elementi di questo tema. Sono noti Yad Vashem, nella sua struttura e per ciò che rappresenta, così come alcuni personaggi quali Oskar Schindler, Giorgio Perlasca e pochi altri. Non conoscevamo una realtà così articolata per eventi e personaggi coinvolti. Gariwo si occupa dei diversi genocidi mettendo in luce temi quali la responsabilità personale, la possibilità di scelta, la ricerca del bene che può operare o può riguardare un singolo o una nazione. Questi aspetti emergono evidenti dal prodotto esaminato. Conseguentemente non si può più ignorare questa realtà, come già dicevamo, si è spinti ad approfondire l’argomento. Tutto ciò apre uno sguardo più consapevole sul tipo di scelta che ciascuno può operare e soprattutto riteniamo che questo sia utile per la formazione dei giovani. Condividendo questa sensibilità educativa, come Libreria siamo disponibili a promuovere i temi proposti da Gariwo.

Nell’elaborare questo progetto il nostro intento è stato anche quello di creare un clima di collaborazione e socialità condivisa nel gruppo classe. Uno strumento che ponesse gli alunni in grado di operare delle scelte e di raggiungere delle mete, seppur in forma ludica. Come valutate il grado di coinvolgimento dell’attività proposta?

Le parti che compongono il gioco sono gradevoli e convincenti, aprendolo viene voglia di giocare. La grafica è ciò che evidentemente colpisce inizialmente, ma è giocando che ci si appassiona sempre più e si alimenta il desiderio di conoscenza; “raccogli e ti informi”, più elementi metti in relazione più informazioni ottieni. Abbiamo molto gradito il fatto che non si giochi per vincere, ma per raggiungere una meta alla quale tutti sono chiamati ad arrivare collaborando e raccogliendo con pazienza gli elementi indispensabili al raggiungimento dello scopo finale. Crediamo che questa forma di gioco sia gradita ai ragazzi, ma utile e possibile anche per degli adulti. Per quanto riguarda i ragazzi è sicuramente più semplice giocare in classe, perché ci sembra più adatto a gruppi omogenei d’età. Nell’insieme è un ottimo prodotto che tratta un tema doloroso senza sottolinearne inutilmente la drammaticità.

Nella rubrica Agorà del sito di Gariwo abbiamo recentemente pubblicato un articolo dal titolo: "I bordi frastagliati del mondo". In esso si fa riferimento all'articolo "A che età un bambino è troppo piccolo per ricevere insegnamenti sulla Shoah?" di Dina Kraft. Secondo il nostro parere occorre affrontare questi temi già nella scuola Primaria e per questo motivo ci siamo attivati nell’elaborazione di materiali per i più piccoli, ne è un esempio il gioco in esame. Qual è il vostro parere in proposito?

In Libreria si possono trovare molti testi sul tema della Shoah dedicati alle diverse età. Molti sono significativi e di stimolo non solo a livello conoscitivo, ma anche emotivo. Siamo sempre aperti a dare e ricevere suggerimenti di letture relative a questo argomento. Perlopiù la richiesta ci viene rivolta in occasione del Giorno della Memoria. Non abbiamo mai realizzato percorsi specifici relativamente a situazioni genocidarie, perché non è il nostro scopo, ma incontriamo molti docenti interessati al tema. Per lo più sono docenti della Scuola Secondaria, ma anche molti insegnati che ritengono di dover affrontare l’argomento almeno in quinta. Certamente l’infanzia è un periodo della vita di grande assimilazione e utilizzare questo periodo per alimentare la coscienza morale dei futuri adulti ci sembra utile. Questo gioco aiuta a spiegare alcuni eventi tragici in modo sereno ed equilibrato, senza lasciarsi sopraffare da inutili allarmismi, ma con la coscienza di ciò che accade ancora oggi intorno a noi, e questo è possibile ad ogni età.

Ringrazio Sistina e Chiara per la disponibilità dimostrata nell’accogliere la nostra richiesta e per l’attenzione rivoltaci. Il loro autorevole parere ci incoraggia ancora una volta a proseguire nel cammino di formazione del “filosofo morale” che si trova in ogni uomo.

Emanuela Bellotti

Emanuela Bellotti, Commissione educazione Gariwo

18 settembre 2014

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!

Giardino di Milano

carica altri contenuti